L’attentato di Boston è una rappresaglia anti-israeliana

L’attacco sul suolo americano intende aprire un nuovo fronte della guerra al terrorismo sul suolo statunitense. Un Day After Israeli Indipendece Day, che allarga il fronte di “guerra” e apre a nuove saldature

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Il 14 maggio 1948 terminava il Mandato Britannico sulla Palestina, per effetto della Risoluzione 181 delle Nazioni Unite, approvata il 30 novembre dell’anno precedente con il voto favorevole di 33 Stati membri, quello contrario di 13 Stati (tra cui quelli arabi) e l’astensione di 10 (compresa la Gran Bretagna). Risoluzione che imponeva la spartizione della Palestina in due Stati.

Questo principio fu rifiutato anche da alcuni gruppi estremisti ebraici, quali l’Irgun (Irgun Zvai Leumi) e la Banda Stern, mentre fu accettata dalle organizzazioni maggioritarie, come l’Agenzia Ebraica.

Il Consiglio Nazionale Sionista, riunito a Tel Aviv, scaduto il mandato britannico il 14 maggio, il giorno successivo dichiarò l’indipendenza e proclamò lo Stato di Israele. 20130416_israel-us-flagL’attentato di Boston è probabilmente frutto dell’azione di una cellula combattente indipendente, che aderisce però all’idea della Guerra contro gli Stati Uniti e l’Occidente, proclamata da Osama bin Laden attraverso una formale dichiarazione di guerra (Lettere Ladenesi). Un passo formale che rispetterebbe perfino il diritto internazionale e che è coerente con la natura della guerra in corso, la prima guerra internazionale e transnazionale della Storia.

Le classi politiche occidentali, anche quelle più preparate in materia internazionale (quindi dotate di un retroterra culturale storico robusto), hanno faticato finora ad accettare l’evidenza oggettiva di una guerra scatenata da un organismo privato – Al Qaeda – nel corso degli anni mutato per natura, organizzazione, ramificazioni, saldature di interessi e modalità operative.

Se il fermo del ventenne saudita fosse confermato, l’attentato alla più antica maratona del mondo sarebbe con tutta evidenza un modo affettuoso di festeggiare l’Indipendence Day di Israele. Non sono provate le saldature tra islamismo militare e regime nordcoreano, ma sono noti i timori dell’intelligence occidentale sul possibile trasferimento di materiale nucleare da parte di Pyongyang ad altri Stati canaglia o a gruppi terroristici operanti su scala globale.

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