Palermo capitale dell’immondizia: tonnellate di rifiuti non raccolti e discarica ormai piena

Ancora una volta il capoluogo siciliano è nella morsa dell’immondizia. L’Amia, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento, ha i conti rosso. Orlando vorrebbe fare da sé.

Rifiuti a Palermo
Foto di Giuseppe Romano

Cumuli, anzi colline di rifiuti in giro per Palermo. Ma non si può parlare più di “emergenza”, che ha in sé l’elemento dell’imprevedibilità, perché nel capoluogo siciliano è ormai una consuetudine, un appuntamento fisso, a cui i palermitani si sono così abituati che sembrano camminare con nonchalance tra l’immondizia che invade i marciapiedi e che blocca persino l’accesso alle strade più strette, vuoi per l’imponenza della quantità dei rifiuti vuoi perché c’è chi accende roghi qua e là.

È successo con il tanto criticato Diego Cammarata, sta capitando con Leoluca Orlando che, magari, il sindaco lo sa fare (slogan della sua campagna elettorale del giugno 2012) ma non ha trovato concretamente – almeno per il momento – neanche lui la soluzione per dare una svolta agli annosi problemi dell’Amia, l’azienda che a Palermo si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, in procinto di dichiarare fallimento.

Per spiegare il perché di quanto sta avvenendo per l’ennesima volta nel capoluogo siciliano, basta dire che l’immondizia è traboccata dai cassonetti per via della protesta dei dipendenti della società partecipata del Comune: gli operatori ecologici, infatti, chiedono garanzie sul proprio futuro lavorativo all’interno di un’azienda che matura 2,5 milioni di debiti al mese.

Dunque, i lavoratori dell’Amia – che sono 2.600 – hanno deciso d’incrociare le braccia in attesa di avere notizie sul proprio destino.

Entrando nello specifico della questione, il sindaco Orlando – che vorrebbe ottenere la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti – ha recentemente così sintetizzato il perché del guaio: «Il problema dei rifiuti è frutto di dieci anni di malamministrazione (ovvero quelli che afferiscono a Diego Cammarata, sindaco del centrodestra – n.d.r.) che, hanno portato, tre anni fa, la Procura di Palermo a chiedere il fallimento dell’Amia e a mettere sotto processo gli amministratori di allora. Dopodiché, per evitare il fallimento, applicando la legge Marzano, il ministro dello sviluppo economico ha nominato tre amministratori che avrebbero dovuto risanare l’azienda, obiettivo che, dopo tre anni, è stato mancato».

Ecco i nomi di questi commissari, considerati da Orlando come ulteriori responsabili del dominio dell’immondizia su Palermo: Sebastiano Sorbello, Paolo Lupi e Francesco Foti. In relazione a costoro, tra l’altro, è scoppiata pure la polemica sui compensi, mossa da un’interrogazione del consigliere comunale Francesco Bertolino: «È vero che i commissari hanno percepito nel 2010, 687.546,43 euro per ciascuno e che, durante il loro mandato, tale compenso sia stato incrementato fino all’importo di 702.345,32 euro?”. Uno dei tre, Sorbello, pur non smentendo, ha replicato in questo modo: «Rendiconteremo al centesimo quello che il ministero dello Sviluppo ci liquiderà». Certo, se così fosse, il rapporto qualità – prezzo, visto come sono andate le cose, è stato davvero pessimo.

Tra un litigio e l’altro, comunque, le ruspe sono in azione. Hanno il loro bel da fare per liberare le strade dai cumuli di rifiuti e per permettere ai vigili del fuoco di non fare gli straordinari notturni. Nel complesso – ha reso noto l’ufficio stampa del Comune – sono state rimosse circa 1.100 tonnellate d’immondizia e gli interventi straordinari continueranno anche domani e fino al superamento della situazione di crisi in tutta la città.

Ma un’altra grana si sta prospettando all’orizzonte: la discarica di Bellolampo è prossima alla saturazione e sarà chiusa il 30 aprile, come stabilito dalla Procura.

Tra le soluzioni prospettate per scaricare i rifiuti la realizzazione di un nuovo spazio per collocarli per altri due mesi. Si tratterebbe, pertanto, di un “tampone”, in attesa (o meglio nella speranza) di trovare una soluzione duratura nel tempo.

Ciò significa, in pratica, che fra pochi giorni potrebbe persino mancare il luogo per collocare le mille tonnellate giornaliere di rifiuti prodotti dagli abitanti della quinta città più popolata d’Italia.

Insomma, punto e a capo.

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@waltergianno

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.