Troppo Djokovic per Fognini. L’azzurro esce tra i fischi

Dopo gli applausi scroscianti, fischi fragorosi per Fabio Fognini al termine della semifinale del Rolex Masters di Montecarlo persa malamente (6-2, 6-1) contro il numero uno del mondo

20130421_fognini_770x514

Sono bastati appena 52 minuti a Novak Djokovic per assicurarsi l’ennesima finale della sua carriera. Il tennista serbo ha letteralmente strapazzato Fabio Fognini, lasciandogli solo le briciole di appena tre game. Nessuno, ovviamente, si aspettava un ribaltamento di pronostico (che avrebbe avuto del miracoloso), ma il pubblico del centrale di Montecarlo ha imputato a Fabio la mancanza di spessore e di personalità. L’azzurro ha mostrato, sin dai primi game, un atteggiamento passivo e di rassegnazione, quasi fosse inconsciamente appagato di essere comunque arrivato fin lì.

Di certo da un giocatore che conquista la prima semifinale in un Masters 1000 era lecito attendersi uno spirito diverso, quantomeno la grinta e la determinazione di giocarsela fino in fondo. Ieri il tennista sanremese aveva detto di avere “il 25% di chance di arrivare in fondo”. Ma il match che ha giocato ha raccontato una storia del tutto differente. Fabio non ha creduto di avere perfino quell’unica possibilità e non ha fatto nulla per nasconderlo agli altri e a se stesso.

A onor del vero, al di là delle altisonanti dichiarazioni della vigilia, le sue chance erano pressoché nulle, non solo per la classifica. Un abisso di esperienza e qualità tra Fognini e Djokovic, dato che non può passare inosservato; ma anche grande limite tecnico del tennista ligure, la poca incisività col servizio, che va a scontrarsi con la grandissima efficacia della risposta di Djokovic. Per colmare almeno in parte un “gap” simile, è indispensabile una grande forza d’animo, la volontà di voler gettare il cuore oltre l’ostacolo, giocando con la tranquillità di aver già vinto il proprio “torneo” personale.

E invece Fabio, si è praticamente arreso senza combattere, lasciando la strada spalancata a un Djokovic che ha dovuto faticare davvero molto poco per conquistarsi il diritto di sfidare Nadal per la trentaquattresima volta e provare a strappargli la gioia del nono titolo consecutivo nel torneo del Principato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

AC

Alessandro Ceci

Sono laureato in Scienze della Comunicazione e ho collaborato con diverse testate nazionali, occupandomi di cronaca locale. Nel 2012 mi sono trasferito a Milano per completare la mia formazione. Da sempre appassionato di calcio, ho curato la pagina sportiva della redazione di Frosinone per “Il Tempo” di Roma. Nello stesso periodo ho collaborato con Tuttosport come corrispondente del Frosinone Calcio. Sono cresciuto a "pane e pallone", ma mi interesso di tennis, basket e volley. Su THE HORSEMOON POST scriverò di palle (calcio, tennis, basket e volley)...