Sparatoria a Palazzo Chigi: feriti due carabinieri e una passante. Fermato l’attentatore, ha confessato: “volevo colpire i politici”

Episodio grave e inquietante davanti Palazzo Chigi. Un manovale calabrese di 46 anni, in giacca e cravatta, ha sparato a due carabinieri (per fortuna non in gravi condizioni). Il sindaco di Roma: «Non dobbiamo stupirci». Alfano: “Preiti avrebbe voluto suicidarsi”.

Luigi Preiti - Rosarno

Luigi Preiti, 46 anni, calabrese di Rosarno, manovale, incensurato, è il protagonista della sparatoria contro due carabinieri davanti Palazzo Chigi, negli stessi minuti in cui al Quirinale si stava svolgendo il giuramento dei ministri del governo di Enrico Letta. Una volta fermato, il feritore avrebbe esclamato: «Allentatemi le manette. Non sento più il braccio».

I due militari sono Giuseppe Giangrande di 50 anni, brigadiere, ferito alla gola da due proiettili, e Francesco Negri di 30, appuntato, ferito alla gamba. Le condizioni di Giangrande, secondo il primo bollettino medico, sono le più preoccupanti, perché i proiettili entrati dal collo avrebbero prodotto una lesione alla colonna vertebrale. Il brigadiere Giangrande è in prognosi riservata e le sue condizioni sono serie. E’ arrivato al San Giovanni in stato di coscienza. L’appuntato Negri, invece, benché colpito a entrambe le gambe, è stato sottoposto a intervento chirurgico per la riduzione del danno e le sue condizioni sono state definite “ottime”.

Ferita “di striscio” forse da una scheggia anche una passante in stato interessante, che si trovava nelle vicinanze con il marito e un figlio. Le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione.

A quanto pare, sarebbero stati trovati ben sette bossoli a terra.

Il capo dello Stato, il presidente del Premier e i ministri – secondo alcune fonti – non hanno saputo la notizia immediatamente ma sono stati informati solo successivamente al giuramento.

Una volta appreso della sparatoria, è stato deciso di annullare il tradizionale brindisi di inaugurazione del nuovo esecutivo.

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha così commetato il fattaccio: «Non dobbiamo stupirci».

Stando a quanto raccontato dal fratello del feritore all’Ansa, Preiti – in ospedale perché ferito alla testa – non era uno “squilibrato” bensì un “disperato”: «Perse il lavoro tempo fa, si lasciò anche con la moglie. Era disperato per la situazione economica e familiare».

Il neo-ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha affermato: «Sono in corsi accertamenti ma sembrerebbe il gesto di un isolato. Il Consiglio dei Ministri naturalmente esprime solidarietà ai due carabinieri feriti».

Il vicepremier ha inoltre sostenuto che Preiti avrebbe voluto suicidarsi attaccando i carabinieri. Secondo un testimone oculare, il calabrese originario di Rosarno avrebbe sparato contro i militari come “fossero birilli”.

Luigi Preiti, “ha confessato tutto. Ha ammesso di aver sparato e ha detto che la sua intenzione era quella di sparare ai politici” o ha riferito il procuratore aggiunto della Repubblica di Roma, Pierfilippo Laviani, uscendo dall’ospedale San Giovanni, dove l’uomo è piantonato. Incensurato, senza porto d’armi, il 49enne di origini calabresi faceva il muratore, ma “aveva dei problemi, si era separato dalla moglie e aveva perso il lavoro”, ha spiegato il Laviani lasciando il nosocomio romano.

Notizia aggiornata alle 16.43

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.

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