Ricordando il comunista Pio La Torre, nemico dei missili e della mafia

31 anni fa Cosa Nostra, per compiacere la DC di Salvo Lima, fece fuori Pio La Torre, comunista di vecchio stampo, nemico dei missili USA e della mafia. E la storia ritorna…

Pio La Torre

Alle 9.20 del 30 aprile di 31 anni fa, la città di Palermo fu sconvolta dall’ennesimo omicidio eccellente di quel maledetto periodo tinto di rosso.

L’imperante mafia corleonese, infatti, decise di fare fuori Pio La Torre, politico del Partito Comunista Italiano, e il collega ed autista Rosario Di Salvo.

I due, che in quei giorni stavano condividendo la lotta contro l’installazione dei missili nucleari americani a Comiso, località in provincia di Ragusa, sono stati freddati, in via Li Muli, mentre si stavano recando presso la sede del partito. La Torre fu ucciso all’instante mentre Di Salvo, armato, ebbe il tempo di sparare qualche colpo di pistola prima di essere ammazzato dai killer.

Per quel duplice omicidio, nel 1995, dopo nove anni d’indagini, furono condannati all’ergastolo i mandanti, ovvero gli ormai soliti noti: Totò Riina, Michele Greco, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia, Nené Geraci e Bernardo Brusca.

Quest’ultimo, nel libro “Ho ucciso Giovanni Falcone” – scritto dal giornalista Saverio Lodato – ha rivelato che il segretario del PCI siciliano fu ucciso perché aspro avversario politico della corrente siciliana democristiana di Giulio Andreotti, il cui massimo esponente nell’Isola era Salvo Lima, ucciso nel gennaio del 1992, per punizione in seguito alla conferma da parte della Cassazione delle sentenze del Maxiprocesso del 1986/87. In particolare, Brusca parla di favori che Riina fece ai famosi cugini Salvo, Ignazio ed Antonino, vicini al “Divo”.

Ma sulle motivazioni che spinsero la mafia ad uccidere La Torre c’era anche il progetto del politico palermitano di organizzare un grande movimento di massa contro i citati missili americani a Comiso e la sua caparbietà a fare varare dal Parlamento «una famosa legge idonea a rendere finalmente perseguibile come specifico reato l’associazione mafiosa e a colpire al cuore, nelle strutture finanziarie e nei patrimoni, gli interessi dell’economia mafiosa», come scrive il professore Giuseppe Carlo Marino nel libro “Storia della Mafia“.

L’assassinio di uno dei più energici membri della Commissione Antimafia, comunque, smosse gli animi assopiti dello Stato a tal punto che Roma decise d’inviare a Palermo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa in qualità di prefetto. Ma questa è un’altra storia…

Come ogni anno, quindi, Palermo ricorda Pio La Torre, che riposa nel cimitero dei Cappuccini.

Il Comune ha naturalmente partecipato alla cerimonia commemorativa che si è svolta nel luogo del duplice omicidio ed ha, poi, simbolicamente esposto uno striscione “No Muos” dal balcone del Palazzo monumentale di piazza Giulio Cesare, sede dell’Assessorato alla partecipazione, ricordando da un lato l’impegno per la pace e contro le istallazioni militari del leader del PCI e dall’altro affiancando la vicenda di Comiso con quella di Niscemi.

Per commemorare il politico ucciso dalla mafia in simbiosi con il potere politico, il sindaco Leoluca Orlando ha affermato: «Pur a distanza di trentuno anni, la denuncia di Pio La Torre contro la mafia, la criminalità organizzata, il malaffare e il nucleare resta di stretta attualità e attraverso la sua storia, le sue parole e le sua lotta politica, bisogna costruire il futuro e la legalità. Ancora oggi si pensa che la mafia sia qualcosa da combattere solo con la repressione, ma la mafia è un sistema di potere politico, economico, sociale, con le sue regole e infiltrazioni dentro lo Stato. Rosario Di Salvo e Pio La Torre ci hanno ricordato che la mafia è dentro queste istituzioni. Ma la Sicilia è la terra di questi uomini che si sono spesi contro i boss, non è la terra di Bagarella e Ciancimino».

@waltergianno

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.