Le grandi pulizie del sindaco di Palermo (addio panelle in strada?)

Nel capoluogo siciliano, dopo l’emergenza rifiuti degli scorsi giorni, le strade sono in procinto di essere liberate dalla spazzatura. Nel frattempo, il Comune ordina lo sgombero ai mercanti itineranti. Rischiano le panelle…
In Trash We Trust

In trash we trust“. Nell’immondizia noi confidiamo. È questa la scritta apparsa in vari punti della città di Palermo, nei pressi dei cassonetti per i rifiuti, soprattutto nelle zone in cui nei giorni scorsi sono comparse vere e proprie colline di spazzatura, come The Horsemoon Post ha documentato qui qualche giorno fa.

Scritte con la vernice bianca che, se da un lato hanno l’obiettivo di polemizzare con quanto avvenuto nel capoluogo siciliano – a causa del fallimento dell’Amia, l’azienda che si occupa dello smaltimento e della raccolta dei rifiuti – dall’altro sporcano le mura di palazzi condominiali e storici (con le ovvie conseguenze economiche).

Comunque, lentamente, come promesso dall’amministrazione comunale, le strade di Palermo sono in procinto di essere liberate dalle tonnellate d’immondizia non raccolte nelle passate settimane.

Ma le operazioni di pulizia della giunta di Leoluca Orlando non si stanno concentrando soltanto sui sacchetti di spazzatura. Perché proprio ieri è stata emessa un’ordinanza che sta facendo molto discutere (sia in bene che in male): è stata estesa la zona in cui è vietato il commercio itinerante.

Per chi non vive o non è mai stato a Palermo, è doverosa una premessa. Ci sono strade in città, soprattutto quelle principali (ad esempio nei pressi del famoso Teatro Massimo), invase letteralmente da commercianti ambulanti, extracomunitari e autoctoni, che vendono di tutto: gadget per smartphone e tablet di ultima generazione, bigiotteria, borse e borsette firmate – si fa per dire – Louis Vitton e Gucci, libri antichi e moderni, film appena usciti al cinema e film che è meglio non fare scoprire a mogli e fidanzate, capi di abbigliamento usati, ecc.

Un mercatino “on the road” in piena regola che, però, ha un difetto non di poco conto: occupa gran parte dei marciapiedi in cui dovrebbero passeggiare tranquillamente i pedoni che, perciò, hanno spesso a disposizione per muoversi, a fila indiana, solo una stretta corsia centrale.

panelleOrlando, quindi, ha deciso di dire basta a questa confusione “commerciale” ed ha vietato da ieri i mercati nelle zone centrali della città: via Cavour, via Spinuzza, via Volturno, per dirne tre.

Come dicevamo, la decisione ha avuto pareri favorevoli ma anche contrari. Tra quest’ultimi c’è chi pensa che l’ordinanza “proibizionista” colpirà anche lo “street food” della città, tanto amato dai palermitani e ricercato dei turisti.

Perché il divieto dovrebbe ledere anche i venditori di pane e panelle, con la milza (pani ca’ meusa), frittola e sfincione. Insomma, le tipiche leccornie che si possono (o potevano) incontrare spesso per le strade del capoluogo siciliano.

Insomma, non è che dopo gli operai della Gesip e dell’Amia, sotto Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, si accamperanno anche i venditori di crocché?

@waltergianno

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.

Un pensiero su “Le grandi pulizie del sindaco di Palermo (addio panelle in strada?)

  • 04/05/2013 in 11:48:35
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    Non si potrà più mangiare, neppure, un “panino con le panelle” in santa pace!

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