ARS, lo Stato boccia la “Tabella H”: le reazioni

Il prefetto Carmelo Aronica, Commissario dello Stato per la Regione Siciliana, ha bocciato 21 articoli della Legge finanziaria approvata nella notte dell’1 maggio, tra cui la tanto chiacchierata “Tabella H”. Ecco alcune reazioni

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La tanto discussa “tabella h” – approvata nella notte del’1 maggio scorso all’ARS – è stata impugnata dal commissario dello Stato per la Regione Siciliana, Carmelo Aronica.

Per essere precisi, gli articoli della legge finanziaria finiti sotto esame sono stati ventuno, tra cui quello che prevede i contributi dal valore totale di 25 milioni di euro per 135 enti.

In merito a quest’ultimo aspetto, la norma è stata impugnata perché, come ha scritto il commissario, «l’Assemblea regionale interviene nuovamente con un provvedimento ad hoc destinato esclusivamente a determinate istituzioni, da anni fruitrici di provvidenze pubbliche senza ancorare la scelta operata a precisi e confacenti parametri di comparazione e valutazione». Insomma, il problema deriva dal mancato rispetto del principio costituzionale dell’uguaglianza.

Le reazioni naturalmente sono state tante e varie. A cominciare da quella del deputato regionale dell’UDC Nino Dina, presidente della commissione Bilancio: «L’impugnativa del Commissario dello Stato riguarda sì molte norme della legge finanziaria ma certamente non intacca l’impianto del bilancio su cui la II commissione ha lavorato per renderlo trasparente e con entrate certe. Va considerata la censura del prefetto Aronica su alcune norme di entrata che avrebbero potuto caratterizzarsi su una maggiore ponderazione attesi i vincoli di coordinamento con la finanza pubblica per quanto riguarda alcune nuove tasse (ticket turistici e royalties). Trovo, invece, un “eccesso di zelo” l’impugnativa dell’articolo 8 in quanto è evidente che le addizionali Irpef ed Irap non vengono toccate per i prossimi due anni, periodo nel quale si attende un giudizio positivo dello Stato sulla esecuzione del Piano di rientro sanitario».

Il gruppo del Partito Democratico, inoltre, si è premurato a fare sapere che «c’è un disegno di legge presentato lo scorso 28 marzo dal PD che prevede di introdurre criteri oggettivi per il finanziamento degli enti e delle istituzioni che meritano il sostegno della Regione. Alla luce delle recenti decisioni del Commissario dello Stato sulla finanziaria è necessario avviare subito un confronto partendo da questo disegno di legge, per individuare gli strumenti necessari a garantire quegli enti e associazioni che, specie in ambito sociosanitario e culturale, hanno portato avanti compiti di rilievo. In ogni caso, rispetto a questa e alle altre norme impugnate dal Commissario dello Stato, bisogna avviare al più presto un confronto con il governo e con le altre forze parlamentari. Il ddl presentato dal PD, primo firmatario Mariella Maggio, è il n. 337 modalità di erogazione dei contributi regionali alle istituzioni culturali».

Dure, poi, le parole di Pippo Gianni, segretario regionale del Centro Democratico e componente del gruppo Misto all’ARS: «L’impugnativa alla finanziaria è la più grave e pesante in 65 anni di autonomia siciliana. Non si era mai visto che nella legge finanziaria venisse impugnato il 30% degli articoli. In pratica, viene fatto fuori quasi l’intero sistema di entrate e le spese, soprattutto quelle effettivamente poco chiare riferibili alla cosiddetta tabella. Ma risulta greve anche il tono delle parole usate dal prefetto Aronica che definisce “oscure” certe norme e di “privilegio”. Mi pare che il presidente Crocetta e il suo governo debbano comprendere che si intacca lo stesso impianto tecnico dell’esecutivo, che viene bocciato sonoramente. È l’ora di tornare alla responsabilità politica vera».

Dalla parte dell’impugnativa del prefetto Aronica, infine, Marco Forzese, presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars e deputato regionale dei Democratici riformisti per la Sicilia: «È senza dubbio esemplare l’impugnativa integrale dell’art.74 (tabella H) della legge finanziaria da parte del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica. È una scure sul clientelismo che regna, purtroppo, ancora in certi ambienti della regione. Ritengo sia davvero un giudizio preciso su come vengono scelti e “premiati” gli enti della cosiddetta tabella H, che ribadiscono prendono i soldi su un sistema di padrinaggio. Con la cancellazione definitiva dell’art. 74 finalmente, grazie anche allo stesso commissario Aronica, l’Ars viene messa davanti ad un aut aut: si rivedano i criteri di assegnazione delle risorse e si faccia un’autentica comparazione, oppure ci si macchia del privilegio che è incostituzionale. Nell’impugnativa scorgo anche un’assegnazione di competenza alla II commissione per l’istruttoria e la comparazione degli enti, e quindi un freno evidente a chi pensava di far gestire tutto alla presidenza della Regione».

Documento: ecco la Tabella H (in pdf)

@waltergianno

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.