A Palermo anche gli abusivi manifestano per il diritto all’illegalità e al pizzo low profile (high impact)…

Sembra una barzelletta, la sequenza di un film del Principe de Curtis, ma è la realtà di una terra in cui il concetto di legalità è plasmato secondo la propria visione del mondo (e anche meno…). Problema nazionale ormai, ma la cittadinanza reagisce

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Verrebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. La sequenza di “Totò, Peppino e la dolce vita” che vi proponiamo in coda a questo articolo è il segno di un male antico e dei modi non utilizzati per risolverlo, da una classe dirigente inetta. Non solo negli ultimi 20 anni.

Ieri a Palermo i parcheggiatori e gli ambulanti abusivi hanno emulato le gesta di Totò/presidente del “SPA” – Sindacato Parcheggiatori Abusivi – manifestando in centro per la libertà di impresa abusiva, con il supporto dell’associazione antirazzista “3 Febbraio” e dagli attivisti dell’associazione “Socialismo rivoluzionario”. Cosa centri l’antirazzismo è presto detto: molti degli abusivi sono immigrati, a volte irregolari, ma questo è un problema solo per chi la legge vuole che si rispetti per intero (nella maggior parte dei casi) e da tutti (generalità), ossia è a favore del principio di effettività.

Sabato scorso, una decina di ambulanti bengalesi avevano disturbato la circolazione della centrale Via Cavour, resistendo alla “pressione” dei Vigili Urbani palermitani. Ieri, invece, l’unione delle forze ha riguardato il centro, prendendo sotto mira un’ordinanza del sindaco Leoluca Orlando del 3 maggio scorso, che vieta agli ambulanti di svolgere le loro attività nelle vie del centro e in altre zone di pregio della città, per tutelare il decoro urbano e favorire i turisti presenti in città. Una decisione giusta, che ha mandato su tutte le furie gli abusivi.

Negli ultimi giorni è stata avviata un’operazione interforze tra Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Vigili Urbani, che ha portato all’elevazione di oltre trenta multe, un arresto e l’espulsione di dodici extra-comunitari (speriamo non solo sulla carta), rei di sottoporre la cittadinanza a vere e proprie intimidazioni nei parcheggi, ostacolando il pagamento dei parchimetri e pretendendo un pizzo low cost, passibile di trasformarsi in “high damage” in caso di diniego del malcapitato automobilista. Teatro degli arresti, la zona di via Libertà, il salotto buono di Palermo.

20130514-palermo-indignata_logo_250x295I “rappresentanti sindacali” degli abusivi non ci stanno e dicono “non siamo mafiosi, siamo onesti (abusivi, ndr)”, ma la percezione della cittadinanza è che vi sia un legame – do ut non facias – tra l’obolo medio di 1 Euro i danni alla vettura parcheggiata, in caso di rifiuto a pagare. Insomma, la continuazione dell’estorsione con altri mezzi, direbbe il povero Carl von Clausewitz, che mai avrebbe immaginato di poter essere citato per argomenti del genere.

Un problema che, va detto senza nascondersi, sta dilagando in tutta Italia, perfino nel civilissimo (senza alcuna ironia) Veneto, dove si proliferano le colonie di parcheggiatori abusivi nelle aree ospedali e ipermercati, costringendo i proprietari a ricorrere alla vigilanza privata per dare più sicurezza a strutture e clienti, infastiditi dalle richieste pressanti di queste persone, organizzate in modo militare. Una vedetta che controlla l’arrivo delle forze dell’ordine, altri due o tre a proporre di “riportare il carrello” al punto di raccolta, lucrando la moneta inserita. Attitudine che muta dal gentile all’aggressivo, in base all’età del “potenziale cliente”: una donna anziana ha più probabilità di sentire aggressività nei propri confronti, di quanto ne abbia una giovane e spavalda.

Se questa è integrazione sociale, crediamo che per la gente normale non sia accettabile. Lo dimostra l’iniziativa promossa da un gruppo consistente di cittadini, stanchi delle angherie dei parcheggiatori abusivi. Due gruppi su Facebook promuovono le iniziative di guerrilla markting a favore del ripristino della legalità stradale: Posteggiamo i posteggiatori e Palermo indignata. A dimostrazione che i cittadini, non rassegnandosi, cercano in modo organizzato di segnalare un problema che la classe politica e amministrativa non affronta per non perdere consenso non abusivo, dagli abusivi.

Totò delegato sindacale del SPA-Sindacao Parcheggiatori Abusivi ne “Totò, Peppino e la dolce vita”

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