Red Bull nel mirino dei team dopo la decisione dei vertici di Pirelli di cambiare le mescole dal GP del Canada

Eric Boullier, team principal della Lotus, guida il gruppo degli insoddisfatti e punta il dito contro le critiche dei bibitari nei confronti del costruttore italiano di pneumatici 

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Ieri la Pirelli ha reso noto che dal Gran Premio del Canada porterà una gamma di pneumatici rinnovata, in modo tale da eliminare i problemi sorti dall’eccessivo degrado delle specifiche 2013, che comporta un numero ingente di pit-stop in ogni appuntamento del mondiale. Nelle ultime ore, invece, sono arrivate le prime reazioni alla decisione dei vertici della sezione Motorsport dell’impresa italiana. Protagoniste le scuderie che più hanno tratto vantaggi dagli pneumatici che saranno sostituiti a inizio giugno.

Nonostante sia stata la Pirelli a fornire pneumatici inadeguati al mondiale di quest’anno (anche se l’impresa milanese non ha fatto altro che assecondare alla lettera le richieste dei vertici della F1 riguardo lo spettacolo da offrire), la destinataria della maggior parte di critiche arrivate dai team è la Red Bull. La scuderia di Milton Keynes, tramite dichiarazioni rilasciate da Mateschitz e Marko nel corso delle ultime settimane e nel post GP al Montmelò, aveva attaccato senza mezzi termini l’operato di Pirelli, a causa di pneumatici 2013 poco resistenti e inclini a delaminarsi con troppa facilità, intimando alla casa italiana di cambiare le gomme a stagione in corso.

Le critiche e le richieste degli uomini Red Bull risultano lecite, perché la F1 si stava trasformando in un mondiale pneumatici, dove i piloti dovevano correre per salvaguardare le coperture e non attaccare per conquistare posizioni. Ciò che gli altri team imputano ai bibitari è la veemenza delle richieste, in una stagione dove la monoposto anglo-austriaca risulta solo una delle pretendenti al titolo e non la più accreditata alla vittoria finale. La RB9 è una vettura di alta classifica, nata bene e con il consueto carico aerodinamico che la rende tra le più stabili dell’intero “Circus” iridato, ma ha anche mostrato di sfruttare male le coperture, in particolar modo quelle posteriori, che si deteriorano prima di quelle montate su Ferrari e Lotus.

Proprio la Scuderia di Maranello e il team di Enstone, che sono i principali avversari della Red Bull in questo avvio di stagione, hanno esternato il loro dissenso alle richieste del team diretto da Christian Horner. “E’ normale che alcuni team che sono in difficoltà con gli pneumatici abbiano protestato e chiesto di fare delle modifiche. Quando le cose non vanno come vorresti ci si fa sentire di più, mentre quando va bene si sta zitti…” ha dichiarato Stefano Domenicali, team principal Ferrari.

Molto più duro il direttore del team Lotus, Eric Boullier, il quale aveva alzato la voce già un paio di giorni fa, ritenendo le richieste della Red Bull fuori luogo: “Le gomme sono le stesse per tutti. In Spagna le gomme sono state leggermente modificate per compiacere chi si lamentava. E’ stato chiesto alla Pirelli di fare in modo che gli pneumatici durassero una ventina di giri e così è stato fatto. Se la nostra monoposto va meglio con le gomme è perché in fase di progettazione abbiamo pensato anche a questo”.

Dal canto suo, la Red Bull ha spiegato la sua posizione tramite le parole di Christian Horner al quotidiano britannico Express: “Questo fa parte della sfida della F1, ma il cambio di gomme dal Canada è più nell’interesse di Pirelli che nostro. Lo hanno dovuto fare per non danneggiare sé stessa e la propria immagine”. Nel 2011, proprio a Barcelona, Sebastian Vettel vinse il Gran Premio effettuando quattro soste, ma nessuno mise in dubbio l’operato del costruttore italiano in quel frangente.

Paul Hembery, responsabile della sezione Motorsport dell’azienda milanese, ha così commentato la querelle tra i team e l’intento di Pirelli nell’immediato futuro: “Ferrari e Lotus hanno sviluppato meglio le loro vetture e gestiscono bene le gomme, ma non crediamo che facendo questo cambiamento subiranno uno svantaggio. Noi certamente speriamo di noi, anche se c’è sempre il rischio. Stiamo comunque tentando di essere abbastanza aggressivi in termini di mescole. Red Bull non è mai ufficialmente venuta alla porta a chiedere un cambiamento, questo è importante che si sappia “.

Certo è che se i valori in pista dovessero essere alterati dopo il debutto delle nuove coperture potremmo assistere a una guerra politica di notevoli dimensioni, con Red Bull e (forse) Mercedes da una parte e il duo Lotus–Ferrari dall’altra, mentre in mezzo alle due fazioni rimarrebbe la Pirelli, vero e proprio ago della bilancia di un mondiale che si gioca su un filo sottile. Sottile a tal punto che potrebbe rompersi da un momento all’altro. A patto che non si sia già spezzato dopo la decisione di ieri.

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 @GiacomoRauli

Giacomo Rauli

Studio comunicazione, ho la passione delle auto in ogni forma e maniera. Il mio interesse per il giornalismo mi dà la possibilità di occuparmene. Su THE HORSEMOON POST scrivo di F1, Mondiale Rally e automobili, in fondo è un modo diverso per continuare a giocare con le macchinine...