26° Salone del Libro di Torino, straordinario successo dell’edizione 2013, malgrado la crisi e il maltempo

Dove osano le idee… Successo al Lingotto. Migliaia di visitatori sabato pomeriggio, malgrado il maltempo. Record di presenze domenica. 34 nuovi espositori, tra i quali hanno debuttato 22 nuovi editori. Libro cartaceo o ebook?

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Un titolo molto particolare ha caratterizzato il Salone di quest’anno: le idee come ‘aquile’ che volano alto e osano…. La creatività e la cultura del progetto sono stati i motivi conduttori di questa kermesse bibliografica, nel presupposto che la mente umana ha quella forza considerata visionaria per cambiare la vita. Vari temi al centro dell’attenzione dei numerosi dibattiti che hanno animato l’esposizione: le istituzioni, l’economia, le nuove forme di scrittura, la scienza, la tecnologia, le arti figurative applicate, l’architettura, il design, la cucina e la cultura materiale. Quanto avevano annunciato gli organizzatori è stato mantenuto con puntualità.

Paese ospite d’onore è stato il Cile, con la presenza dello scrittore Luis Sepulveda, cileno di nascita anche se naturalizzato francese. Altri Stati hanno organizzato un proprio stand al Salone: Finlandia, Lituania, Perù e Romania, ma anche Arabia Saudita e Guinea hanno voluto essere presenti, partecipazione significativa dell’importanza internazionale che il Salone ha ormai raggiunto in pochi lustri. La Guinea sarà Paese ospite d’onore nella prossima edizione.

Qualche cifra per rendere meglio l’idea del successo della manifestazione torinese, per cui è stato calcolato un ROI (return of investment) di estremo interesse (1 a 10 il rapporto). Otto le Regioni italiane presenti (Abruzzo, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto), cui si dive aggiungere la Calabria, ospite d’onore del 2013.

Anche le istituzioni nazionali hanno voluto essere presenti con uno stand ufficiale, come la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento delle politiche europee del MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Centro per il Libri, la Banca d’Italia e il Ministero della Difesa con la sua area storica del portale difesa.it, che ha presentato la sua più recente produzione scientifica.

Nutrito il gruppo di scrittori provenienti dai quattro angoli del pianeta. Oltre a Sepulveda, ospiti Jérôme Ferrari, vincitore del Premio20130521-areastoricadifesa300x400 Goncourt, Péter Esterhàzy, David Grossman, conosciuto e amato dal pubblico italiano. Molti altri romanzieri stranieri hanno attratto i presenti. Gli autori italiani protagonisti del Salone sono stati numerosissimi: impossibile citarli tutti. Molti anche i momenti di spettacolo con Fabrizio Gifuni, Francesco De Gregori, Vinicio Capossela…i disegni di Vauro, l’omaggio a Lucio Dalla: anche in questo caso l’elenco delle manifestazioni sarebbe lungo.

La Regione Piemonte ha presentato quello che viene considerato un appuntamento atteso con Lingua Madre, un progettoche raccoglie proposte riguardanti la letteratura e la musica di artisti di vari Paesi stranieri: iraniani, algerini sotto i riflettori quest’anno. Di grande rilievo il Concorso Nazionale Lingua Madre, dedicato alle donne straniere residenti in Italia e con una sezione dedicata alle italiane, uno dei progetti più interessanti tra il centinaio presentato al Salone.

Altre iniziative particolarmente notevoli sono state quelle della Provincia di Torino. Se il territorio è una ‘fabbrica delle idee’, allora è dal territorio che si deve partire per presentarlo come uno strumento valido per vincere la crisi, dimostrando l’importanza della cultura per un rilancio turistico: ecco quindi la presentazione (e implicita promozione) dell’attività di gruppi storici in costume, dei volumi sul territorio e sulle peculiarità, quali la valorizzazione delle minoranze linguistiche (realtà occitana e friulana, ad esempio)

Occorreva esserci per sentire l’atmosfera vibrante di un salone che ha attirato famiglie, adolescenti e giovani, signori e signore non più nella verde età. Alle Biglietterie, sabato pomeriggio, nonostante la pioggia battente, si era formata una lunga coda di aspiranti visitatori. Una notazione importante: quasi tutti uscivano dal Lingotto con pacchetti di libri; certamente tra i più gettonati quelli della Sperling&Kupfer a 0,99 centesimi…

Si dice che il popolo italiano legga poco, ma avendo passato qualche ora all’interno dei padiglioni fieristici, se ne trae un’impressione differente. Le Case Editrici presenti sul panorama nazionale sono molte e ne nascono sempre di nuove: 22 di esse hanno presentato al grande publico per la prima volta la loro produzione a Torino con grande coraggio, occorre sottolinearlo in questi tempi non certo facili per le iniziative imprenditoriali. Le Camere di Commercio della Regione sono al fianco dei Piccoli Editori in genere e particolarmente di quelli piemontesi (insieme alla Regione) prevedendo delle somme a contributo delle pubblicazioni.

Dal punto di vista statistico però i numeri non sono confortanti. La platea in Italia è rappresentata da 25-26 milioni di potenziali lettori, ma solo 22-23 milioni acquirenti, ovvero il 46% della popolazione italiana; una percentuale significativa che però perde nel confronto con il 78% di quella americana, con il 70% della Francia e 58,7% della Spagna. Si parla dunque di una crisi di vendite e quindi l’esigenza di puntare al di là della crisi per far uscire il mercato editoriale dal tunnel. È ben conosciuto il fenomeno del self-printing, del mercato dell’ebook e dell’editoria digitale, che si avvale dei più moderni mezzi di lettura.

È un problema molto serio. Il fascino del volume cartaceo è indubbio, ma è anche importante la praticità ad esempio in viaggio, per non trasportare pesi fisici e avere in un singolo lettore tutti i volumi che si desidera leggere in vacanza. Interessante l’iniziativa di una compagnia privata di trasporto ferroviario, che una scelta di letture da una biblioteca digitale in viaggio.

Perchè dunque non concentrare la stampa cartacea su libri di pregio, su risultati scientifici di ricerche importanti e, al contrario, convogliare sul digitale tutto il resto? Un dilemma di non facile soluzione, ce ne rendiamo conto, anche per gli indiscutibili aspetto psicologoci ancora esistenti. Molti preferiscono toccare con mano il volume, accarezzarlo, sottolinearlo, chiosarlo e farne un compagno ‘fisico’ di passeggiate o di viaggio; altri sono decisamente orientati verso il digitale, più pratico, veloce e comodo per il trasporto. E’ comunque innegabile che vi è una nuova frontiera per la lettura.

Non è tuttavia un caso se ha debuttato al Salone il colosso canadese Kobo, produttore di ereader e proprietario di una piattaforma di distribuzione di ebook, con oltre 2,5milioni di titoli in vendita, protagonista della sezione «Book to the future». Del resto proprio il Salone stesso si è raccontato in diretta Twitter con gli eventi principali, realizzando uno strordinario connubio tra editoria tout court e microblogging.

Una sfida per gli anni futuri bella e interessante, anche se la vera sfida sembra avvicinare una percentuale maggiore di popolazione alla cultura libraria, cartacea e digitale, perchè anche attraverso la cultura – anche quella dell’integrazione – sarà possibile uscire veramente dal tunnel di una crisi che non è solo economica, ma anche di valori. Senza valori una società non progredisce.

L’annuale Salone del Libro ha rappresentato dunque uno stimolo intelligente, con tutte le sue attività variegate per grandi e piccoli: di fronte a tanti volumi ci si può ammalare di ‘bulimia libraria’, forse proprio il vero obiettivo ‘nascosto’ della kermesse: indurre alla lettura anche i più riottosi. Almeno si spera!

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Maria Gabriella Pasqualini

Maria Gabriella Pasqualini si è laureata cum laude alla Sapienza in Scienze Politiche, Già distaccata presso il servizio diplomatico, poi docente universitario, è autore di numerosi volumi di storia militare e di saggi storici. Esperta di Medio e Vicino Oriente, collabora con numerose riviste scientifiche. A THE HORSEMOON POST è Vicedirettore e Responsabile Esteri e Difesa.