Come funziona il Tribunale Internazionale della FIA e cosa rischia la Mercedes (e forse anche la Pirelli)

Per la prima volta entra in azione l’organo giudiziario creato nel 2010. Il precedente: la spy-story McLaren/Ferrari. Le possibili sanzioni alla luce dell’accordo per svolgere test durante il campionato dal 2014. E se la Mercedes tornasse in IndyCar?

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Il deferimento della Mercedes di fronte al Tribunale Internazionale della FIA, per la supposta violazione delle regole sportive nel test organizzato dalla Pirelli e svolto con la monoposto del 2013 e con i due piloti titolari (camuffatisi con caschi anonimi: se non c’era niente di irregolare, perché nascondersi?), apre uno scenario nuovo sul Mondiale di Formula 1 del 2013 e sulla storia tout court dell’automobilismo.

È la prima volta, infatti, che la FIA attiva il Tribunale Internazionale in una materia di così altro profilo e che coinvolge il braccio sportivo di uno dei più grandi costruttori di automobili del mondo.

Il precedente che più si avvicina al Test Gate di quest’anno è quello che coinvolse la McLaren nel 2007, per la spy story ai danni della Ferrari, controversia che però fu giudicata all’interno di un organo della FIA, il Consiglio Mondiale del Motorsport.

Ripercorriamo perciò come lavora e quali competenze il Tribunale Internazionale ha, per comprendere quali esiti ci si possa aspettare dal giudizio sull’operato della Mercedes (e forse non solo).

20130418_f1_ev4_bahrain_previewComposizione del Tribunale Internazionale della FIA

Il Tribunale Internazionale è stato istituito nel 2010 dell’Assemblea Generale della FIA, come parte di un nuovo sistema giudiziario e ha mandato di giudicare su tutte le questioni che non possono essere risolte dai Commissari Sportivi in servizio in ogni gara.

Lo Statuto della FIA stabilisce che il Tribunale Internazionale «esamina i casi che gli sono sottoposti», perché «applica e interpreta le Regole (dello statuto, ndr) con il fine di rafforzare lo Statuto e i Regolamenti della FIA, incluso il Codice Internazionale Sportivo». Il presidente in carica è il britannico Edwin Glasgow, affiancato dal monegasco Laurent Anselmi, che dell’organo giudiziario è vice-presidente.

Il punto essenziale da sottolineare è che il Tribunale Internazionale, costituito da un gruppo di 12 giudici, è assolutamente separato dal governo della FIA e del motorsport in generale, per espressa previsione dello Statuto della Federazione Internazionale che stabilisce come esso operi «in modo del tutto indipendente dagli altri organi della FIA e dai membri della FIA stessi» ossia gli Stati rappresentati dai rispettivi Automobil Club.

 

Modalità di svolgimento della procedura giudiziaria del Tribunale Internazionale della FIA

Dopo il deferimento della Mercedes da parte del Presidente della FIA, il presidente del Tribunale Internazionale procederà alla costituzione di una corte formata da almeno tre giudici membri (dei 12 in tutto), uno dei quali sarà designato dal Presidente della Corte così riunita. Per assicurare l’assoluta imparzialità e indipendenza nel giudizio, nessuno dei membri della Corte potrà avere la stessa nazionalità di una delle parti in causa, sicché nessun giudice potrà essere italiano (essendo coinvolta la Pirelli) e tedesco (visto che la Mercedes, pur avendo la base in Inghilterra, corre con licenza tedesca).

Prima di procedere alle udienze orali, la corte chiederà a ciascuna delle parti in causa di produrre documentazione scritta che possa servire a discolpa delle imputazioni sollevate. Questa parte della procedura avverrà in una condizione di riservatezza, da cui saranno esclusi i media, che invece potranno assistere alla parte finale del procedimento, a meno che non intervengano circostanze eccezionali.

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Calendarizzazione e termini di svolgimento del procedimento

La procedura di costituzione della corte e di audizione delle parti sono strettamente stabilite dalle regole del Tribunale Internazionale. Dal deferimento – ossia dal 5 giugno 2013 – le parti deferite o in causa hanno almeno 15 giorni di tempo per presentare le loro osservazioni scritte sulle accuse. Il termine esatto viene stabilito dal Presidente della Corte.

Dopo la presentazione delle memorie scritte delle parti sottoposte a giudizio, la Corte avrà ulteriori 15 giorni per replicare, cui seguiranno ancora 15 giorni concessi alle parti portate in giudizio, per potere replicare alle prime conclusioni della Corte.

Dopo questa fase pre-dibattimentale, tutta per iscritto, si passerà alla vera propria udienza, che non dovrebbe avvenire prima di 45/50 giorni da quando è scattato il deferimento, quindi non prima dell’ultima decade di luglio, poco prima o poco dopo il Gran Premio di Ungheria a Budapest.

Tuttavia, lo Statuto del Tribunale Internazionale riconosce al Presidente della Corte riunita per decidere il caso il potere di accelerare il processo o di dilatarlo, riducendo o aumentando i termini delle prime tre fasi pre-dibattimentali e la calendarizzazione del dibattimento in aula.

 

Ambito di indagine del Tribunale Internazionale della FIA

La Mercedes ha asserito di aver utilizzato la monoposto del 2013 nei test di Barcelona con la Pirelli solo dopo F1 - GRAND PRIX OF MONACO 2013aver ricevuto il benestare della FIA, che però aveva consentito a condizione che la Pirelli fornisse la stessa opportunità agli altri team.

Questo è il nodo attorno a cui non si esprimerà il Tribunale Internazionale, che è chiamato solo a decidere se c’è stata o meno una violazione dei regolamenti.

I team rivali della Mercedes – Ferrari e Red Bull in testa, che hanno presentato il reclamo formale ai Commissari Sportivi del Gran Premio di Monaco, atto da cui è partito l’intero procedimento giudiziario della FIA – sostengono con forza che l’utilizzo della monoposto del 2013 è di per se una violazione del regolamento, a prescindere da qualsiasi altro accordo esistente tra il team e la Pirelli.

Lo statuto del Tribunale Internazionale peraltro è chiaro, quando stabilisce che “a meno che non sia previsto in altro modo, gli illeciti e le infrazioni sono punibili se furono commesse intenzionalmente o irresponsabilmente».

 

Le sanzioni previste dallo Statuto del Tribunale Internazionale e dai Regolamenti Sportivi

Il Tribunale Internazionale, se troverà che la Mercedes (e forse anche la Pirelli) ha violato i regolamenti, potrà comminare sanzione che la Corte riterrà più appropriata.

Alcune autorevoli fonti sportive hanno proposto una via pragmatica per risolvere la controversia, ossia la concessione di un analogo test di tre giorni con la Pirelli, per assicurare la parità sportiva, dichiarata offesa dal procedimento della FIA e sancita dal deferimento al giudizio del Tribunale Internazionale. Ma questa soluzione giudiziaria, che ha molto il sapore della soluzione basata sulla Common Law britannica, non sembra poter essere applicata al caso in esame.

Le sanzioni comminabili dal Tribunale Internazionale sono la multa, il bando o altre punizioni previste dal Codice Sportivo Internazionale, che stabiliste una lista di sanzioni di severità crescente dalla censura (del comportamento, usa sorta di “cartellino giallo”), alla multa, all’obbligo di compiere un dato lavoro di pubblico interesse, a una penalità di tempo (in gara), alla esclusione, sospensione o squalifica.

La FIA peraltro stabilisce una sanzione speciale, straordinaria per il «Campionato del Mondo di Formula Uno e per il Campionato del Mondo Rally», consistente nell’annullamento dei punti ottenuti in tutto il campionato (così come avvenne nel caso della McLaren nel 2007). Inoltre, il «Tribunale Internazionale può imporre direttamente esclusioni dal prendere parte o dall’esercizio di un ruolo, diretto o indiretto, in eventi, incontri o campionati organizzati direttamente o indirettamente per conto della FIA o dalla FIA, o soggetti ai regolamenti e alle decisioni della FIA».

 

Conclusioni

Grazie a un regolamento assurdo, che non consente di provare durante il campionato e limita i test pre-stagionali a soli tre round, la Pirelli si è trovata nelle condizioni di dover chiedere ai team di vertice (per ragioni di immediata comprensione: non si possono sviluppare le gomme con i team minori o con monoposto non attuali) di  fornire un apparato tecnico aggiornato, per porre rimedio ai problemi di costruzione rilevati nelle prime gare del campionato.

La Ferrari ha fornito una monoposto del Reparto Clienti del 2011, mantenendosi entro il rispetto dei regolamenti, che impongono l’utilizzo di monoposto vecchie di almeno due stagioni. Qualcuno però sussurra che la F10 del 2011 non sia  del tutto differente, in termini di prestazioni, da quella del 2013, potendo contare sull’effetto degli scarichi soffiati, molto più performante dell’effetto Coanda prodotto dall’attuale conformazione degli scarichi. L’osservazione però non vale – a termini di regolamento – semmai vale in un ambito più generale, politico, sulla natura errata delle attuali previsioni regolamentari.

La Mercedes, in20130606-Luca-Cordero-di-Montezemolo300x199vece, è stata coinvolta forse anche perché la delaminazione dei battistrada aveva preoccupato i piloti del team di Stoccarda, a tal punto da indurre Lewis Hamilton a una condotta più guardinga in Spagna.

La Pirelli, secondo noi, ha sottovalutato la prescrizione della FIA, di mettere tutti i team in condizione di parità sportiva, circostanza che avrebbe salvato capre e cavoli, ma avrebbe finito per sancire in modo incontrovertibile la puntualità delle osservazioni sollevate dal presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, sull’assurdità di un regolamento che non consente a team professionisti di provare in pista durante la stagione.

A tal proposito, come ha rivelato Chris Horner in una intervista alla “Gazzetta dello Sport”, i team avrebbero trovato l’accordo per effettuare, dal 2014, 4 sessioni di prove di due giorni in circuiti europei, in modo da superare l’attuale incomprensibile stallo.

Un precedente che potrebbe fornire l’argomento risolutivo alla controversia in atto, perché la Mercedes potrebbe dimostrare che superiori motivi di sicurezza abbiano spinto il team guidato da Niki Lauda ad aderire alla proposta della Pirelli, finalizzata a testare le migliorie tecnologiche apportate alle coperture.

In ogni caso, la Formula 1 non ci farà una bella figura, a maggior ragione se i membri del Tribunale Internazionale della FIA comminassero sanzioni talmente pesanti da indurre la casa di Stoccarda a rivedere, in modo parziale o totale, il programma di partecipazione alla serie. Le recenti decisioni della IndyCar di ammettere dal 2015 una certa libertà tecnica, potrebbero indurre i tedeschi a volgere lo sguardo al di là dell’Atlantico, dove hanno già fatto bene e con grandi soddisfazioni.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.

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