Afghanistan, italiani sotto attacco: un militare ucciso, tre feriti

Attacco nei pressi di Farah questa mattina. Attaccato un Lince dei Bersaglieri, morto Giuseppe La Rosa, capitano del Terzo Bersaglieri, originario della Sicilia (Barcellona Pozzo di Gotto). Il primo caduto del 2013, il 53° per la libertà degli afghani, per i diritti delle donne costrette a violenze indicibili, per il futuro delle bambine e dei bambini sottoposti a un regime oscurantista e fuori dalla grazia di Dio (meglio ricordarlo ai soliti benpensanti e pacifisti un-tanto-al-chilo)

Un blindato Lince in dotazione al corpo di spedizione in Afghanistan (foto di archivio)
Un blindato Lince in dotazione al corpo di spedizione in Afghanistan (foto di archivio)

Secondo quanto riportano le principali agenzie di stampa, i militari italiani in forza all’ISAF sono stati oggetto questa mattina di un attacco, a seguito del quale un militare è rimasto ucciso.

Nell’incursione dei talebani tre altri militari sono rimasti feriti. La zona in cui è avvenuto l’attacco è quella di Farah, l’area più meridionale e a rischio del settore ovest dell’Afghanistan affidato al controllo dei militari italiani.

Sembra che “elementi ostili” abbiano attaccato un Lince che stava tornando alla base di Farah, dopo aver svolto un’attività congiunta di pattugliamento con i militari afghani.

L’attacco ai militari italiani in Afghanistan è avvenuto «nella mattinata di oggi, alle 10.30 locali (le 7 italiane)», quando «un VTLM Lince appartenente ad un convoglio del Military Advisor Team della Transition Support Unit South (TSUS) che stava rientrando nella base di Farah, dopo aver svolto attività in sostegno alle unità dell’esercito afghano, è stato oggetto di un attacco da parte di elementi ostili a seguito del quale un militare italiano è rimasto ucciso ed altri 3 hanno riportato ferite». Lo afferma lo Stato maggiore della Difesa, in una nota. Sono in corso accertamenti per chiarire la dinamica esatta di quanto accaduto.

Intanto si delineano in contorni dell’attacco. Il Lince attaccato era in dotazione al Terzo Bersaglieri e il militare ucciso è un giovane Capitano, Giuseppe la Rosa, 31 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto. ,. È il primo caduto italiano del 2013 sul teatro afghano. li altri tre militari rimasti feriti sono appartenenti all’82° Reggimento Fanteria Torino (Barletta) ed all’8° reggimento Bersaglieri. Il ferito più grave è un sottufficiale, mentre altri due militari sono feriti, ma in modo leggero, seppure in stato di shock.

Un afghano, ancora non si sa se con indosso una divisa della polizia o dell’esercito, si è avvicinato al Lince e ha buttato dentro una bomba a mano. Il fatto che si sia avvicinato al blindato italiano fa desumere che possa essersi travisato con una divisa.

Dalle istituzioni italiane è arrivato subito il cordoglio pubblico. Ve ne diamo conto per dovere di cronaca.

I 53 caduti italiani per la Libertà afghana

Il presidente Napolitano ha espresso i «appresa con profonda commozione la notizia del tragico attentato in cui ha oggi perso la vita un militare dell’Esercito Italiano e altri tre sono rimasti feriti, mentre svolgevano i propri compiti operativi nella missione ISAF in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese» recita un comunicato ufficiale, in cui si auspica anche «che i militari feriti nell’attacco possano superare questo momento critico».

Analogo «cordoglio alle famiglie» è stato espresso dal presidente del Senato, Piero Grasso, il quale ha osservato che «continuiamo a pagare un pesante tributo per costruire la stabilizzazione di quell’area», mentre il ministro della difesa, Mario Mauro, nell’esprimere profondo cordoglio per la morte del militare italiano deceduto oggi in Afghanistan, ha rivolto «sentimenti di grande vicinanza alla famiglia del caduto» e ha formulato «auspici di pronta guarigione per gli altri tre soldati rimasti feriti, sulle condizioni di salute dei quali viene tenuto costantemente aggiornato dal capo di Stato Maggiore della Difesa». Il presidente del consiglio Enrico Letta ha rilasciato una nota in cui dichiara: «ho appreso poco fa della scomparsa del militare italiano in Afghanistan. A nome mio personale e del governo che guido, rivolgo sincere condoglianze ai familiari della vittima e vicinanza ai feriti e ai loro congiunti. Di fronte a questo dolore, e a un sacrificio così lancinante, non possiamo che stringerci ancora di più attorno a loro e a quanti ogni giorno servono con dedizione il nostro Paese».

Dichiarazioni di circostanza, visto che tutte le istituzioni parlamentari e i governi della Repubblica hanno marciato speditamente – negli ultimi 30 anni – verso una progressiva diminuzione delle risorse allo strumento militare, che patisce conseguenze vergognose in termini di operatività nei teatri in cui è impegnato, per assolvere ai doveri di solidarietà internazionale che derivano all’Italia dal partecipare alle missioni internazionali, promosse da organismi sovranazionali come le Nazioni Unite o la NATO (sempre e comunque sotto egida ONU).

Se la morte di questo capitano dei Bersaglieri si vorrà onorare, nei programmi di taglio della spesa pubblica non si lesinino risorse (efficaci ed efficienti) alla difesa e non ci si perda in polemiche sterili e inutili. Meno parate e più strumenti; meno feste comandate e più risorse strategiche a mezzi, uomini e capacità. L’attentato di Farah sarebbe accaduto lo stesso, perché lo scenario è complesso, ma l’Italia – così come gli altri Stati membri dell’Unione Europea – non ha più la capacità necessaria ad essere attore globale  come Stato nazionale: si prenda atto di questa situazione e si rilancino i programmi per trasformare l’UE in Stato federale, con trasferimento (vera devoluzione, come da dottrina prevalente) delle competenze in materia di difesa internazionale.

L’alternativa – piaccia o meno – è l’uscita dell’Italia dall’UE e dalla NATO, con conseguente dichiarazione di neutralità assoluta, seguendo le orme della Svizzera. Ma chi si illude eventualmente che in questo caso ipotetico il Paese possa investire meno in difesa e sicurezza, non sa evidentemente di che parla.

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