Afghanistan, Karzai sospende i negoziati con gli Usa per la cooperazione post ritiro (2014)

Tensioni tra Kabul e Washington all’indomani dell’annuncio degli Stati Uniti circa l’avvio di colloqui diretti con i Talebani. Il Dipartimento di Stato peggio di un assessorato di provincia…

20130619-hamid-karzai_780x480

Kabul – A poche ore dall’annuncio del Dipartimento di Stato, che ieri ha comunicato l’avvio di negoziati diretti con i Talebani nella capitalde del Qatar, Doha, arriva una prima reazione del governo legittimo dell’Afghanistan. Il presidente Hamid Karzai ha sospeso i colloqui con gli Usa sull’accordo bilaterale per la sicurezza post-ritiro dei militari statunitensi dal Paese asiatico, in corso a Kabul. Lo ha riferito la BBC.

Caustico il governo di Karzai: «Ci sono contraddizioni tra quello che il governo Usa dice e quello che fa, riguardo i colloqui di pace», ha affermato una fonte della presidenza afghana. La notizia è stata confermata dalla tv afghana Tolo che, rilanciando un comunicato del “Consiglio afghano per la sicurezza nazionale”, ha riferito dell’improvvisa cessazione del Quarto Round di colloqui Washington-Kabul in merito all’accordo per definire la natura della presenza militare Usa in Afghanistan dopo il 2014. «Il presidente ha sospeso stamani i colloqui con gli Usa», ha detto Aimal Faizi, il portavoce di Karzai.

L’annuncio della sospensione dei negoziati arriva il giorno dopo la divulgazione dell’avvio di negoziati diretti tra USA e Talebani, che nel frattempo hanno aperto un ufficio politico a Doha, capitale del Qatar. Una situazione che ha creato tensioni tra Washington e Kabul, anzitutto per la denominazione ufficiale attribuitasi dai Talebani. «Il presidente non è contento per il nome scelto per l’ufficio. Siamo contrari al nome ‘Emirato islamico dell’Afghanistan‘ perché si tratta di una cosa inesistente – ha chiarito Faizi – Gli Usa erano a conoscenza della posizione del presidente». Un aspetto non secondario, da cui dipendono importanti conseguenze, anzitutto per l’assetto costituzionale dello Stato afghano dopo la fine dell’assistenza internazionale attraverso l’ISAF.

Sembra che al Dipartimento di Stato siano scaduti al livello del più sconquassato assessorato di provincia, sconoscendo la connessione tra parole e fatti. Legittimare i Talebani con un negoziato diretto è un atto ridicolo, che solo un’amministrazione di demagoghi ignoranti poteva implementare. Demagogia e ignoranza che però sono valsi al Grande Mistificatore un Premio Nobel per la Pace.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

20130424_TW@horsemoonpost