Arrivano i saldi estivi: ecco i consigli per non farsi fregare

L’inizio è previsto tra nove giorni in molte regioni della penisola. Altre dovranno attendere un giorno in più. Ecco alcuni consigli per non incorrere in fregature.

Saldi

È ufficiale: è iniziato il countdown per il tanto atteso arrivo dei saldi estivi. Mancano 9 giorni e in molte regioni i consumatori potranno immergersi nelle loro spese sfrenate, o quasi. Si parte il 6 luglio da Sardegna, Veneto, Toscana, Piemonte e Liguria. Il 7 luglio sarà la volta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige. E’ di 45 giorni la durata dei saldi di quest’anno, che volgeranno al termine il 20 e 21 agosto.

Un evento atteso non solo dai consumatori, ma anche dai commercianti che hanno segnalato un calo nelle vendite del 30% nei primi mesi dell’anno. Ma per far fronte al problema e ovviare il divieto di effettuare sconti dal 5 giugno al 9 luglio, sono giù tanti i negozianti della penisola che applicano la formula “saldi interni” o “saldi privati”.

E anche quest’anno per scongiurare il rischio di imbattersi in eventuali truffe, i consigli sono sempre gli stessi. Innanzitutto è importante confrontare il cartellino del prezzo vecchio con quello ribassato, calcolando sempre se la percentuale di sconto è corretta. Verificare le condizioni dei capi e provare sempre i capi, perché molti commercianti non effettuano cambi durante il periodo dei saldi. Comprare merce in saldo stagionale perché la legge prevede, infatti, che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo quelli di carattere stagionale e articoli cosiddetti di “moda”. Fare attenzione se il prezzo esposto sia congruente con quello praticato al momento del pagamento. Ricordare i che la garanzia dei prodotti ha valore di due anni.

Ma ancora diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%. Tenere d’occhio il cartellino perché su ogni prodotto deve essere indicato il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto. Per eventuali problemi di varia natura non esitare a chiamare la polizia municipale, l’ufficio comunale per il commercio o Federconsumatori.

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