Margherita Hack, ora è stella tra le stelle

L’astrofisica toscana è morta ieri sera per problemi cardiaci. Aveva 91 anni. Atea convinta, ora avrà già cambiato idea. I coccodrilli istituzionali…

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Margherita Hack, la scienziata italiana considerata un’icona e un riferimento dell’astrofisica mondiale, è morta alle 4.58 di sabato 29 Giugno all’ospedale di Gattinara, dove era ricoverata da una settimana per l’acuirsi di problemi cardiaci di cui soffriva da tempo. Il marito Aldo le è stato accanto fino all’ultimo momento. Erano sposati da 70 anni.

Nata a Firenze il 12 giugno 1922, la Hack è stata una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, Hack ha svolto un’importante attività di divulgazione e ha dato un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. La scienziata è membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society.

Nata da padre protestante e madre cattolica, Margherita Hack si laureò nel 1945, con una tesi di astrofisica relativa a una ricerca sulle cefeidi, una classe di stelle variabili. Enorme lo sviluppo delle attività didattiche e di ricerca che Margherita Hack promosse all’università di Trieste, dove diede vita nel 1980 a un “Istituto di Astronomia”, sostituito nel 1985 da un “Dipartimento di Astronomia”, che la scienziata diresse fino al 1990.

Dal 1982 Margherita Hack curò una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della ‘Scuola internazionale superiore di studi avanzati’ (Sissa). La scienziata, inoltre, alternò la stesura di testi scientifici universitari, alla scrittura di testi a carattere divulgativo. Il trattato “Stellar Spettroscopy”, scritto a Berkeley nel 1959 assieme a Otto Struve (1897-1963) è considerato ancora oggi un testo fondamentale. Nel tempo Margherita Hack ha collaborato con numerosi giornali e periodici specializzati, fondando nel 1978 la rivista “L’Astronomia” di cui è stata a lungo direttore. Nel 1980 ha ricevuto il premio “Accademia dei Lincei” e nel 1987 il premio “Cultura della Presidenza del Consiglio”.

Nel 1995 l’astronomo Andrea Boattini e l’astrofilo Luciano Tesi (di professione veterinario) scoprirono un asteoride, che dedicarono alla Hack, chiamandolo “8558 Hack“.

“Apprendo con commozione la triste notizia della scomparsa di Margherita Hack, personalità di grande rilievo del mondo della cultura scientifica, che con i suoi studi e il suo impegno di docente ha costantemente servito e onorato l’Italia anche in campo internazionale”, ha scritto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato ai familiari della scienziata.

“Il presidente del Consiglio Enrico Letta – si legge in una nota di Palazzo Chigi – esprime il profondo cordoglio suo personale e del governo per la scomparsa di Margherita Hack. L’Italia e la comunità internazionale perdono una protagonista assoluta della ricerca scientifica. Una donna che è stata, inoltre, capace di affiancare con passione l’impegno professionale a quello sociale e politico. Una testimonianza che resterà preziosa”.

“Con la morte di Margherita Hack, l’Italia perde una grande ricchezza. Una donna che ha dato tanto non solo alla scienza e alla cultura, ma anche alla causa della democrazia, partecipando giovanissima alla lotta partigiana; e che, gia’ ottantenne, si è impegnata nelle nuove battaglie per la dignita’ femminile”. Lo sottolinea la presidente della Camera, Laura Boldrini.

“Profondo cordoglio” per la morte di Margherita Hack è stato espresso in una nota dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Massimo Bray, ricordandola come “una donna straordinaria che con grande passione e infinita dedizione ha dedicato tutta la sua vita all’impegno scientifico e civile lasciando un segno indelebile nel mondo della scienza e dei diritti”.

Ultima modifica il 20.06.2013 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

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