Il sogno si è avverato, l’Egitto è libero da un regime odioso

di André Azzam

Il Paese ha atteso con pazienza e fiducia per vedere il giorno in cui i Fratelli musulmani sono stati costretti a farsi da parte. Ora, forti di una grande diversità sociale che è anche una grande ricchezza, si può sperare in una nuova e migliore nazione. Partendo dai giovani, le “vere piramidi” dell’Egitto moderno. E’ la fine dei Fratelli Musulmani

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Il Cairo – Meravigliosa, davvero meravigliosa l’enorme folla che si è riunita per tutta la notte e che continua ancora oggi a darsi appuntamento in tutte le piazze di tutte le città dell’Egitto. Una cosa mai vista prima in Egitto o in qualunque altra parte del mondo. Decine di milioni di persone si sono riunite in tutta la nazione per chilometri nella valle del Nilo, unite da una forte volontà comune di costruire insieme il futuro di uno Stato smantellato, di un’economia distrutta, di una nazione al collasso.

Per tutto un anno, il regime religioso estremista di Mohammad Morsi è riuscito a dividere la popolazione e rovinare l’economia senza raggiungere nulla di positivo eccetto questo risultato meraviglioso: unire tutti gli elementi di una popolazione variegata grazie a una forte speranza per il futuro, un fermo desiderio di liberare la nazione dal regime autocratico e fascista dominato dalla cosiddetta Fratellanza musulmana.

Per tutta la giornata di ieri l’intera popolazione egiziana è rimasta nelle strade e nelle piazze in attesa della fine di un lungo incubo, aspettando il comunicato dello Scaf (il Consiglio supremo delle Forze armate) dopo la scadenza dell’ultimatum dato a Morsi e al suo clan, come oramai tutti li chiamavano in questi ultimi mesi.

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