Confermato sciopero benzinai in autostrada. Zanonato richiama i petrolieri alla responsabilità sull’aumento dei carburanti…

Annuncio del ministro dello Sviluppo Economico: “Ho già predisposto un richiamo in cui chiedo di tenere conto della situazione particolare del paese”. Un coraggio leonino spinge il ministro per l’inviluppo economico a dare responsabilità ai petrolieri, mentre è universalmente noto che i carburanti subiscono il peso della tassazione. Se la Guerra di Etiopia non finisce mai per il contribuente… Confermato lo sciopero dei distributori in autostrada dal 16 al 19 luglio

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Il caro benzina preoccupa sempre di più gli italiani, in particolare ora che si entra nel vivo della stagione vacanziera e si preparano i grandi esodi. Così il Governo chiederà ai petrolieri di evitare un aumento del costo del carburante nel periodo estivo. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico – si fa per dire – Flavio Zanonato.

«Il rincaro – ha spiegato Zanonato – è dovuto prevalentemente ad un aumento del greggio, a una maggiore domanda e anche ai petrolieri che aumentano un pochino il prezzo». Poi, con una manovra ardita di arrampicamento di specchi, il ministro ha aggiunto che «rispetto ai listini europei, i nostri crescono di meno, abbiamo uno stacco minore che ci vede più avvantaggiati, ma lo stacco esiste. Per questo – ha concluso – ho già predisposto un richiamo ai petrolieri in cui chiedo di tenere conto della situazione particolare del paese. Stiamo predisponendo un richiamo perché non ci siano aumenti nella stagione in cui c’è un maggiore consumo».

Sembrerebbe una barzelletta, invece è la verità dei fatti. Senonché il ministro Zanonato, in piena crisi mnemonica, dimentica che i carburanti subiscono in Italia il peso asfissiante delle tasse. Secondo le ultime rilevazioni della CGIA di Mestre, sulla benzina accise e Iva incidono per il 59 per cento sul prezzo, mentre sul gasolio per autotrazione il 55 per cento.

Il prezzo alla pompa della benzina venduta in Italia è il secondo più alto in Europa, preceduto solo da quello praticato in Finlandia, mentre il gasolio in Italia è il più caro della zoan euro. La Cgia di Mestre ha confrontato il prezzo alla pompa della benzina verde e del gasolio per autotrazione dei Paesi dell’area dell’euro alla data del 13 luglio 2013.

Da questi dati si evince che il ministro Zanonato sconosce che per gli italiani la Guerra di Etiopia non è mai finita, nonostante la conclusione delle operazioni belliche sia del 1936. Questo perché i consumatori continuano a pagare, per mezzo di specifiche accise, una quota delle spese di guerra, che però sono state ampiamente coperte, sicché lo Stato italiano fa pagare una specie di piccola estorsione alla pompa di carburante.

Dite voi se non ha ragione Oscar Giannino quando dice, riferendosi allo Stato italiano, “Stato-ladro”…

Intanto, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio in una nota hanno confermato lo sciopero dei benzinai nelle aree di servizio su tutte le tratte autostradali, tangenziali e raccordi della rete italiana, dalle 22 di martedì 16 luglio alle 6 di venerdì 19 luglio. «Il governo è stato indifferente alle denunce dei gestori» affermano le associazioni di categoria. Il garante aveva convocato per mercoledì i petrolieri.

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@horsemoonpost

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Lista delle accise pagate dai consumatori

  • 0,001 euro per la guerra di Abissinia del 1935;
  • 0,007 euro per la crisi di Suez del 1956;
  • 0,005 euro per il disastro del Vajont del 1963;
  • 0,005 euro per l’alluvione di Firenze del 1966;
  • 0,005 euro per il terremoto del Belice del 1968;
  • 0,051 euro per il terremoto del Friuli del 1976;
  • 0,039 euro per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
  • 0,106 euro per la missione in Libano del 1983;
  • 0,011 euro per la missione in Bosnia del 1996;
  • 0,020 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
  • da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
  • 0,040 euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011.

I dati sui carburanti nell’area Euro elaborati dalla CGIA di Mestre

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