Moria delle api, l’Ue dice no a pesticida-killer

Si tratta del Fipronil, pesticida utilizzato spesso nelle colture delle sementi e che è risultato essere un vero killer per le api. Tra i paesi aderenti allo stop proposto da Bruxelles anche l’Italiaapi

BRUXELLES – La Commissione europea dice no al Fipronil, un pesticida che è risultato essere un vero killer delle api, insetti indispensabili per la sopravvivenza dell’ecosistema e per la catena alimentare. Si tratta di una proposta avanzata da Bruxelles e che ha visto l’adesione di ben 23 Stati su 28. Tra questi anche l’Italia, in cui era stato già sospeso l’utilizzo di Fipronil nelle colture di mais per via della moria di api durante la semina a causa delle polveri emesse.

Un provvedimento in linea con la valutazione scientifica effettuata dall’Enfa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, per la quale i semi coltivati con secondo cui i semi coltivati con antiparassitari contenenti Fipronil “presentano un rischio acuto per le popolazioni delle api da miele in Europa“. L’accordo di oggi con gli Stati membri – spiega Borg – “rispecchia non solo la promessa che avevo fatto, ossia di fare il possibile per proteggere le api in Europa, ma segna anche un altro passo importante nella realizzazione di una strategia globale della Commissione europea per contrastare il declino delle api nell’Ue”.

Ma non é finita: lo stop scatterà anche su altri tre pesticidi su cui partirà una moratoria a partire da dicembre e per due anni. “Un nuovo passo avanti contro il declino delle api”, commenta Tonio Borg, commissario Ue alla salute. La proposta che Bruxelles adotterà nelle prossime settimane vedrà una riduzione dell’uso del Fipronil nelle sementi, mentre i semi già trattati potranno essere seminati fino al 28 febbraio 2014.

Si tratterà di interventi di triplice natura. Da Bruxelles fanno sapere, infatti, che “si limitano le colture dove il Fipronil può essere usato come trattamento per le sementi. Inoltre, autorizzazioni possono essere concesse per il trattamento di sementi che saranno seminate solo in serra. Questa eccezione non si applica ai porri, scalogno, cipolle e cavoli (come cavolini di Bruxelles, cavolfiori o broccoli), dove i semi trattati possono essere seminati in campo, in quanto la raccolta di queste colture avviene prima della fioritura. Infine, non sarà più autorizzato il trattamento del mais e semi di girasole“.

Ma a dire la sua a riguardo giunge Greenpeace che ritiene le limitazioni nell’uso dei pesticidi “un passo avanti, ma non sufficiente” perché “solo un divieto totale a lungo termine possa aiutare a ripristinare la salute delle popolazioni di api”.

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