Jakarta, il presidente Yudhoyono prende posizione contro i fondamentalisti islamici

Dopo gli incidenti di Patehan, dove la popolazione ha cacciato con la forza gli estremisti dell’Islamic Defender Front, interviene il leader di Jakarta: «L’Islam non autorizza la violenza politica o religiosa». Ma la società civile lo rimbecca: «Troppo poco e troppo tardi, è una mossa strumentale per aiutare la sua carriera politica»

Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono
Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono

Jakarta – Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono per la prima volta dopo nove anni al potere ha criticato in maniera esplicita l’Islamic Defender Front (Fpi), il gruppo fondamentalista islamico che preme per ‘introduzione della sharia (legge coranica) in tutto il Paese.

Nel corso di una cena con gli orfani nella capitale Jakarta, il presidente dell’Indonesia ha affermato che la religione musulmana «non è una religione che autorizza i suoi seguaci a compiere violenze e attacchi contro altre persone o contro le loro proprietà». Lo segnala Mathias Haryadi, in un intervento per l’agenzia di stampa cattolica AsiaNews.

La società civile indonesiana da sempre accusa il presidente di essere “incapace” di fermare le violenze operate dall’Fpi contro le minoranze religiose. Tuttavia, dopo l’ennesimo caso che ha visto coinvolto il gruppo qualche giorno fa nella zona centrale dell’isola di Giava, Yudhoyono si è mosso. «L’Islam non è una religione basata sulla violenza, non autorizza i suoi membri a essere violenti e non autorizza i suoi seguaci a prendere la legge in mano» ha dichiarato.

Nei giorni scorsi, un gruppo di militanti dell’FPI (Front Pembela Islam) è stato costretto a rifugiarsi in una moschea di Patehan a causa della reazione della popolazione locale, inferocita dalle continue provocazioni dei militanti islamisti e dall’uccisione di una donna, perita in un incidente stradale causato da un furgone utilizzato dal gruppo. A seguito di questo incidente era scattata l’ira della popolazione. Nella moschea, dopo la fuga degli estremisti, la polizia aveva rinvenuto armi pesanti e munizioni, il cui utilizzo è ancora sotto indagine della magistratura locale. L’intervento della polizia aveva peraltro evitato il linciaggio del conducente del  furgone.

Tuttavia le esternazioni del presidente indonesiano non hanno convinto del tutto la società civile, che ha manifestato la propria opinione sui social media, dove le parole di Yudhoyono sono state definite “strumentali alla sua carriera politica, un tentativo di manipolare il momento per il proprio tornaconto“. Molti hanno voluto ricordare al presidente che questo intervento appare tardivo: “doveva essere pronunciato anni fa”.

(fonte AsiaNews)