Countdown per l’inaugurazione del MUSE di Trento, ultima creazione di Renzo Piano

In arrivo laboratori sensoriali, sfere interattive, scheletri di animali in sospensione al Museo delle Scienze di Trento

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Mancano quattro giorni all’opening del MUSE, il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano per la città di Trento. Ispirato all’orografia circostante, l’edificio richiama il profilo delle Dolomiti e costeggia la sponda ovest del fiume Adige, con i suoi 3.000 metri quadrati per le mostre permanenti e 700 per quelle temporanee, distribuiti nei 4 piani della struttura.

Un vero e proprio monumento alla scienza da percorrere, dall’alto verso il basso, per scoprire gli ecosistemi e le differenze geomorfologiche, mentre lungo l’estensione orizzontale le esposizioni individuano le relazioni tra attività umane, ambiente e tecnologia per poi giungere agli allestimenti con 450 animali e a quelli dedicati al clima, all’educazione ambientale, al futuro sostenibile, alla società, al paesaggio, alla green economy.

All’interno si incontreranno la sfera interattiva della Noaa, con immagini animate di tempeste atmosferiche e movimenti dei continenti, aggiornate con uno scarto temporale di pochi giorni, e il Big Void con scheletri di animali estinti tassidermizzati, in sospensione, lungo i diversi piani espositivi. Al terzo piano troverà posto il labirinto della biodiversità dove il visitatore sarà chiamato ad attraversare 26 ambienti diversi con sentieri di montagna e suoni di animali. Su un ponte, situato al quarto piano, un fronte glaciale con rocce, vegetazione e ghiaccio reali, potrà essere toccato da grandi e piccini ai quali è stato destinato il Maxi Ooh!, uno spazio di sperimentazione sensoriale dove le famiglie potranno insieme scoprire l’ambiente in modo creativo.

Nucleo centrale e culturale di un intero quartiere, nell’ex zona industriale Michelin, dove sorgeranno anche residenze private, una zona commerciale e un parco urbano, il MUSE è stato pensato come esempio di efficienza energetica e sostenibilità ambientale tanto da essere dotato di un sistema centrale di controllo automatizzato per gestire il riscaldamento, l’elettricità e l’approvvigionamento idrico. Sono previsti, infatti, sistemi di trigenerazione, sonde geotermiche, celle fotovoltaiche, serbatoi di acqua piovana, pannelli radianti e lucernari a funzionamento automatico.

Ma la grande novità del Museo delle Scienze di Trento è il ruolo del visitatore, considerato come tassello interattivo e centrale all’interno dell’allestimento e della proposta culturale, sulla scia dei grandi musei europei. La stessa comunicazione realizzata per l’apertura di sabato 27 luglio è stata indirizzata verso il coinvolgimento dal basso come evidenziato dal bando, ormai chiuso, Muse Opening, in cui cittadini, artisti, associazioni, scuole di teatro e danza sono stati invitati a presentare proposte di momenti musicali, concerti, science show, coreografie per il giorno dell’inaugurazione.

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C’è grande attesa per la lunga 24 ore di festa per l’apertura del MUSE che si concluderà con una cena esclusiva all’interno della lobby del museo e una speciale visita alla serra tropicale in cui è stata portato a Trento un frammento di foreste dell’Eastern Arc, una delle più importanti catene montuose dell’Africa orientale. La serra consentirà di toccare con mano uno dei maggiori esempi di biodiversità del pianeta, raccontando gli usi tradizionali e curativi di alcune specie presenti, ospitando inoltre rettili, uccelli, anfibi e alcuni invertebrati.

Non resta quindi che aspettare che l’ultimo progetto di Renzo Piano accolga i primi visitatori per poter gustare questa straordinaria novità del panorama museale nazionale ed internazionale che, in tempi di profonda crisi all’interno del mondo dei beni culturali, appare come una boccata di aria fresca.

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