Grosjean prova a cambiare le sorti del GP d’Ungheria, miglior tempo nelle libere 3

Le Red Bull si nascondono? Le Ferrari ci sono anche per la qualifica? Le McLaren sono risorte con le gomme nuove/vecchie? Temi di interesse che vivacizzano il decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Patto della Concordia più vicino…

Romain Grosjean sulla Lotus E21 Renault (Photo: Andrew Ferraro/Lotus F1 Team)
Romain Grosjean sulla Lotus E21 Renault
(Photo: Andrew Ferraro/Lotus F1 Team)

 

Tutti si aspettavano che Sebastian Vettel potesse marcare anche la terza sessione di libere, prima delle qualifiche del GP d’Ungheria all’Hungaroring, ma Romain “Pierino” Grosjean ha pensato fosse il momento di tirare fuori le unghie per rimanere aggrappato al sedile della Lotus, da cui viene dato partente a giorni alterni. Tirando fuori il “mestiere”, Grosjean – tomo tomo – s’è messo in testa al gruppo, sfruttando alla perfezione una Lotus sembrata a proprio agio con le nuove gomme Pirelli, nuove nelle mescole e vecchie nell’anima (di kevlar), più rigide, che fanno funzionare meglio la monoposto disegnata da Allison (ora trasferitosi nella Bassa Padana…).

Così, Grosjean ha fatto letteralmente scintille, perché l’assetto della nero-oro monoposto di Enstone striscia come una biscia e corre come una lepre, beneficiando del caldo imperante sul toboga magiaro.

Dietro l’unico svizzero salmone – che ha fatto il percorso contrario a quello che molti oggi fanno, verso il Paese dove sorridono i monti più che quelli di Haidi … – Fernando Alonso, a quasi due decimi di distacco, poi Sergio Perez. Solo quarto Sebastian Vettel (a quasi quattro decimi), che ha preceduto Felipe Massa, Lewis Hamilton, il compagno di bibita Mark Webber, l’altra Mercedes di Nico Rosberg, Jenson Button con la seconda McLaren e Adrian Sutil con la prima Force India.

Misteri ungheresi. Non si capisce se le Red Bull abbiano avuto effettivamente un calo di performance o si siano nascoste in prospettiva qualifica e gara; né si può inquadrare bene cosa abbia spinto le Ferrari nella Top Five (addirittura al secondo posto con Alonso); non si spiega il sale in coda messo alle McLaren, rivitalizzate dalle gomme Pirelli; né si può interpretare l’altalenante Mercedes.

O meglio, si può tutto innestare negli effetti del caldo crescente con il comportamento delle gomme Pirelli modificate, la cui struttura sembra aver ridato sprint alle Lotus, fiato alle Mercedes (e alle Williams). La “riflessione” di quasi mezz’ora delle Ferrari si può perciò interpretare alla luce del meteo previsto per domani, quando in gara la temperatura potrebbe sfiorare – se non superare – i 40° centigradi e l’asfalto potrebbe andare oltre i 60°, sicché risparmiare i treni di gomme potrebbe essere il trucco per …arrivare al traguardo.

Accontentiamoci di aspettare le qualifiche, che dovrebbero essere movimentate più di quanto ci si aspettasse ieri. Sergio Perez ha pensato bene di movimentare la vita dei suoi meccanici, andando a sbattere la sua MP4-28 alle barriere della curva 11, per fortuna senza conseguenze oltre a evidenti ferite …nell’orgoglio.

Tra chi pensa al futuro c’è Bernie Ecclestone, alla ricerca di una “testa di legno” – ops, pardon: di un valido sostituto – per la guida della CVC e della FOM. In questo scenario si inserisce il fulmine a ciel sereno (bollente…) piovuto questa mattina, nel comunicato della FIA con cui si annuncia l’accordo tra FIA e Ecclestone sul nuovo Patto della Concordia. In attesa di essere ratificato da tutti gli stakeholders (portatori di interessi, i team…), la chiave sembra essere “più soldi per tutti”, valido argomento sempre. Ne sapremo di più quando saranno divulgati i particolari.

Qualifiche dalle 14, con diretta su RaiDue e su Sky Sport F1.

 

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F1, Gran Premio d’Ungheria, Libere 3

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L’analisi tecnica Pirelli a cura di Mario Isola

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.