Clamorosa indiscrezione! Ferrari: via Massa (o Alonso?), ritorna Räikkönen?

Una clamorosa indiscrezione rimbalza dalla Germania: Kimi Räikkönen sarebbe conteso da Red Bull e Ferrari e sarebbe in predicato di tornare a Maranello: al posto di Massa o di Alonso? Montezemolo, dietro la moderazione diplomatica, la sarebbe segnata al dito: ad Alonso addebitate troppe critiche, disponibilità calante, consolidata abitudine a spandere zizzania. Alla Ferrari confusione totale o scatto d’orgoglio?

Felipe Massa e Fernando Alonso. Chi dei due non vestirà la tuta della Ferrari nel 2014?
Felipe Massa e Fernando Alonso. Chi dei due non vestirà la tuta della Ferrari nel 2014?

 

Una clamorosa indiscrezione rimbalza dalla Germania. Secondo Sport Bild, la Ferrari avrebbe sondato con il management di Kimi Räikkönen la disponibilità di tornare alla Ferrari, che aveva lasciato “libero” di godersi i 15 milioni di Euro di retribuzione (forniti da Santander) alla fine del 2009, per fare posto a Fernando Alonso. Non si precisa se Räikkönen sostituirebbe Massa o Alonso, ma alcuni osservatori hanno voluto collegare questa indiscrezione alla notizia di domenica, prima del GP di Ungheria, circa un incontro tra Luis Garcia Abad, manager del pilota asturiano, e Chris Horner, team principal della Red Bull.

L’incontro è stato poi spiegato come una occasione per valutare l’accasamento di Carlos Sainz Jr (seguito dal manager spagnolo) sul sedile che è ora occupato da Mark Webber, che si ritirerà dalla F1 a fine anno per andare a correre con la Porsche nel Mondiale Endurance, una spiegazione che non ha convinto nessuno

La reazione di Luca Cordero di Montezemolo, che lunedì ha letteralmente travolto come un ciclone il management del cavallino Rampante, nel consueto briefing post-gara, avrebbe lasciato i segni, perché la misura sarebbe colma verso Fernando Alonso.

Del pilota spagnolo sarebbe stato poco gradito un certo “disimpegno”: l’assenza a una sessione di test pre–stagionale a Jerez, per andare in giro in biciletta in uno dei Paesi del Golfo Persico; l’assenza ai test di Silverstone e la polemica montata con la Pirelli (che peraltro aveva provato con una Ferrari del 2011 in Bahrain); infine le dure critiche dell’Hungaroring, dove Alonso ha prima lanciato il sasso, per poi nascondere la mano. Come peraltro fatto anche in McLaren.

Divulgare alla stampa la telefonata con Alonso deve essere stato un modo – azzeccato o meno non lo sappiamo – di mettere i puntini sulle “i”. Montezemolo ha voluto ribadire che la Ferrari prevale sui singoli individui e personaggi, alla guida, come al tavolo da disegno.

Del resto, il ricordo di Michael Schumacher è vivissimo: mai una parola fuori posto, testa bassa, lavoro. E dieci titoli iridati portati a Maranello. Un esempio di professionalità forse rimpianto. Lo stesso varrebbe per Kimi Räikkönen (e per Felipe Massa?), che s’è lasciato sfuggire solo qualche battuta in questi anni e, al contrario, con molta probabilità avrebbe avuto molte cose da raccontare.

Vedremo nelle prossime settimane se alla Ferrari sono in totale confusione o è iniziato lo scatto di orgoglio per riportare quel Cavallino Rampante alla vittoria delle dignità, prima che sportiva.

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