La fregata Libeccio della Marina Militare salpa alla volta dell’Oceano Indiano in missione antipirateria

La Libeccio rileverà la fregata Zefiro, dislocata nell’area con la stessa finalità, nell’ambito di una missione multinazionale sotto l’egida dell’UE, in forza delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

Domani, 18 settembre 2013, la fregata Libeccio salperà dalla base navale Mar Grande di Taranto con direzione Gibuti (Africa Orientale) per partecipare alla missione “Atalanta” di contrasto alla pirateria marittima nel Corno d’Africa, sotto egida dell’Unione Europea.

La nave, con il suo equipaggio di 220 unità – tra uomini e donne – dal 2009 è integrata nella task force NATO impegnata nell’operazione “Ocean Shield” e nei sei mesi di presenza nei mari dell’Oceano Indiano occidentale ha sventato tre attacchi di pirateria contro navi mercantili, ha prestato soccorso a un peschereccio somalo alla deriva con tre persone a bordo ed ha condotto numerose missioni di pattugliamento nell’area di competenza. La prima partecipazione all’operazione “Atalanta” risale al 2010.

Nei cinque mesi di attività con la Task force 465, sotto egida dell’Unione Europea, è stato sventato un attacco e sono stati arrestati nove uomini sospettati di atti di pirateria. La fregata Libeccio, il cui rientro in patria è previsto per il mese di febbraio del prossimo anno,  rileverà nelle acque del Corno d’Africa un’altra nave italiana impegnata nell’operazione Atalanta, la fregata Zeffiro, in missione antipirateria dal mese di giugno 2013.

L’operazione “Atalanta“, concepita in accordo con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU emanate in risposta al fenomeno delle pirateria nell’Oceano Indiano e nel Golfo di Aden, è un importante tassello della Politica europea di difesa e sicurezza comune (PESD) rinnovata dallo stesso Consiglio dell’Unione Europea. La Libeccio è alla sua terza missione di contrasto della pirateria marittima nel Golfo di Aden.

(fonte Ufficio Stampa Marina Militare Italiana)