Latitante appartenente a cosca calabrese arrestato su una spiaggia di Palinuro

Il pluripregiudicato è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Roma. Nel 1991 a un posto di blocco a Satriano, per scappare da un controllo dei carabinieri, uccise un appuntato dei carabinieri a colpi di pistola

20130921_latitante-massimiliano-sestito-300x400Roma – Massimiliano Sestito, latitante pluripregiudicato, appartenente a cosche mafiose calabresi, è stato arrestato ieri pomeriggio dagli agenti della squadra mobile di Roma che lo hanno rintracciato sulla spiaggia di via Saline a Centola (Salerno), una frazione di Palinuro. La notizia è stata divulgata solo oggi dalla Questura di Roma

L’uomo, nato a Rho e latitante dal 9 agosto scorso, era colpito da un ordine di carcerazione dalla procura della Repubblica del Tribunale di Milano perché sottrattosi a un provvedimento di sottoposizione alla semilibertà.

Gli specifici servizi di osservazione effettuati sul territorio cilentano dagli agenti della Squadra Mobile di Roma hanno permesso, venerdì nel tardo pomeriggio, di individuare in spiaggia il Sestito, il quale aveva documenti di identità intestati ad un’altra persona ed è stato sorpreso in compagnia di un’altra persona. Sestito è pluripregiudicato per omicidio, associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti, ed era detenuto a Rebibbia in regime di semilibertà. È considerato organico alla cosca Iozzo-Chiefari-Procopio attiva nel soveratese.

Nel corso della successiva perquisizione domiciliare dell’abitazione di Palinuro del persona che era con Sestito al momento dell’arresto, di cui sono state divulgate al momento solo le iniziali (A.G.), gli investigatori della Squadra Mobile di Roma hanno trovato indumenti, effetti personali e documentazione riconducibili al latitante. Per questo motivo A.G. e sua madre sono stati arrestati per procurata inosservanza di pena. Dopo le formalità di rito, Sestito è stato associato presso la casa circondariale di Vallo della Lucania (Salerno), mentre A. G. e sua madre, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di Palinuro.

Secondo gli agenti della mobile di Roma, il latitante può essere ritenuto un elemento di spicco della ‘ndrangheta calabrese e, come tale, “gravitante in contesti ‘ndranghetistici della Capitale“, dove, il 24 gennaio scorso, “è stato consumato l’omicidio di chiara matrice mafiosa a carico del pregiudicato calabrese Vincenzo Femia ritenuto il referente sul territorio romano della cosca Nirta di San Luca (Rc)“.

Il 20 agosto 1991 a un posto di blocco a Satriano, in provincia di Catanzaro, per scappare a un posto di blocco dei Carabinieri, Sestito uccise a colpi di pistola l’appuntato dei carabinieri Renato Lio. Secondo una segnalazione dell’Interpol, risalente ad appena un mese prima dell’omicidio di Lio, Sestito sarebbe stato segnalato per il reato di tentato omicidio e rapina a mano armata, in territorio svizzero, nell’area di sosta sulla strada nazionale nei pressi di Apfelwuhr.

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