Vettel quinta pole a Singapore, per chiudere (psicologicamente) la pratica del Quarto Titolo Iridato

Manifestazione di spocchia e arroganza del tedesco della Red Bull, che scende dalla macchina prima che le qualifiche terminino. A Webber, Rosberg e Grosjean non riesce la sorpresa finale, ma è spettacolo dimezzato. Massa più veloce di Alonso, sorpesa Gutierrez in Top Ten

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Come da copione! Sebastian Vettel domina le qualifiche del Gran Premio di Singapore e sul circuito di Marina Bay mostra aspetti pessimi del suo carattere: la spocchia e l’arroganza. Dominio incontrastato fino alla fine, per la conquista della sesta pole stagionale, la terza consecutiva, la quarantunesima in carriera, numeri da record in rapporto alla sua età. A tre minuti dalla fine dell’ultima manche, Vettel si è perfino permesso il lusso del gesto di superiorità, scendendo dalla monoposto, tanta era la sicurezza con cui ha staccato il tempo record (vista anche la modifica della pista).

Chi ha assistito alle prove avrà tifato come un matto nell’ordine per Webber, Rosberg e Grosjean, che hanno tentato di rompere le uova nel paniere del tedeschino; ma Rosberg si fermato a 89 millesimi dalla vetta, più staccato Webber, superato perfino da Grosjean, autore di una magia finale.

Hamilton, quinto, avrà a fianco Massa, più veloce di Alonso, che avrà accanto Button. Quinta fila per Ricciardo e Gutierrez, il quale ha realizzato la migliore prestazione in qualifica nella sua breve carriera. Ci sono 4 motori Ferrari nei primi dieci posti, tre motori Mercedes e tre motori Renault. Un peccato che i motori di Maranello non possano ambire alla vittoria. Con realismo, a meno che non accadano disastri – che nelle corse, come nella vita, possono sempre accadere – la Red Bull corre come un TGV verso il Quarto (doppio) Titolo iridato consecutivo.

La Ferrari sembra già con la testa altrove. «Non vedo una macchina diversa nelle altre gare, mi sembra che la squadra sia già concentrata sul futuro» ha detto Massa alla fine delle qualifiche, senza alcun accenno di acrimonia, con estremo savoir faire. E all’osservazione sul suo tempo migliore di Alonso, il brasiliano ha risposto, senza scomporsi, che «è la seconda volta (consecutiva, ndr) e dimostra come stiamo lottando per fare il meglio possibile e chiudere la stagione facendo il massimo». Per Alonso «è così da quattro anni, non è una novità», perché «abbiamo lottato fino alla fine per il titolo negli ultimi quattro anni, anche quest’anno sarà così». Tra realismo e un pizzico di rimpianto, Alonso guarda al futuro che, malgrado le dichiarazioni ufficiali, non è certo sia rosso.

Nella Q2, Vettel e Webber marcavano il territorio sulle due Mercedes di Rosberg e Hamilton, la Lotus di Grosjean, la Ferrari di Alonso, la Sauber di Gutierrez (in giornata miracolo), l’altra Ferrari di Massa, la Toro Rosso di Ricciardo e la McLaren di Button, che si sarebbero poi giocati la pole position. Eliminati Hülkemberg, Vergne, la sorpresa Räikkönen, Perez, Sutil e Bottas. Per Räikkönen potrebbe esserci una spiegazione in funzione della gara. Avendo risparmiato le gomme super-soft, potrebbero tentare una partenza con le medie e poi due soste per montare super-soft da attacco finale.

Nella prima eliminatoria il più veloce era Lewis Hamilton, davanti a Button, Alonso, Perez, Rosberg, Webber, Vettel, Ricciardo, Hülkemberg e Gutierrez, che chiudeva i primi 10. Räikkönen, undicesimo, precedeva Vergne, Massa, Grosjean, Sutil e Bottas, ultimo degli ammessi alla fase successiva. Primo degli eliminati, a sorpresa, Paul di Resta, seguito da Maldonado, le due Caterham di Pic e van der Garde, e le due Marussia di Bianchi e Chilton.

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