Kenya, a Nairobi assalto dei reparti speciali in corso al Westgate Mall. Molti ostaggi salvati, dicono le KDF
(Aggiornamento 4) Le Forze Armate del Kenya annunciano via Twitter il salvataggio della maggior parte degli ostaggi. Feriti quattro membri delle forze speciali. La polizia keniota ha confermato via Twitter l’inizio dell’assalto. Il presidente Uhuru Kenyatta ha confermato la presenza di “donne” nel commando al Westgate di Nairobi. 68 morti e 175 feriti. Salvi tutti gli italiani, tra cui una missionaria laica. Farnesina conferma la morte di un somalo sposato con un’italiana. Attacco rivendicato da Shabaab somali. Bloccato il secondo account su Twitter, mentre i terroristi stavano pubblicando i nomi degli appartenenti al commando. Feriti 4 membri delle forze speciali nell’attacco finale, struttura
Le forze speciali di sicurezza kenyote hanno avviato l’assalto conclusivo per stanare i terroristi somali assediati nel Westgate Mall, il centro commerciale di Nairobi reso di mira da un gruppo di 10/15 terroristi appartenenti ad Al Shabaab, affiliati somali ad Al Qaeda. Lo scrive il sito di ‘Daily Nation’ e lo ha confermato la polizia del Kenya via Twitter. Sembra che ad affiancare le “teste di cuoio” keniote siano arrivati esperti israeliani, britannici e statunitensi.
Con un tweet delle 22.28, le KDF (Kenyan Defence Forces) hanno annunciato che la maggior parte degli ostaggi è stata tratta in salvo e che il controllo del Westgate Mall è quasi concluso.
Most of the hostages have been rescued and security forces have taken control of most parts of the building
— Kenya Defence Forces (@kdfinfo) September 22, 2013
Un minuto dopo, è stato rivelato che quattro membri delle forze speciali sono state ferite nel blitz e sono state portate in ospedale per le cure del caso.
In the process 4KDF personnel sustained injuries and taken to hospital for treatment
— Kenya Defence Forces (@kdfinfo) September 22, 2013
Un ufficiale delle forze di sicurezza keniote, sotto anonimato, ha confermato alla France-Presse che «gli israeliani sono già entrati (nel centro commerciale, ndr) e stanno procedendo al salvataggio degli ostaggio e dei feriti». Il Westgate Mall è di proprietà di un gruppo israeliano. Il Jerusalem Post non ha saputo confermare questa notizia, ma riporta che vi sono notizie contrastanti sulla presenza di consulenti israeliani sul teatro delle operazioni, per aiutare le autorità locali nelle fasi di negoziazione.
Una fonte delle sicurezza keniota, che ha chiesto alla Reuters l’anonimato, ha affermato che militari israeliani sono coinvolte nelle operazioni, mentre alcuni esperti della sicurezza privata hanno confermato che reparti speciali di Tel Aviv sono coinvolti nei combattimenti per liberare il centro commerciale dalla presenza del commando terrorista.
MAJOR assault by security forces ongoing to end two-day siege at Westgate mall.
— Kenya Police (@PoliceKE) September 22, 2013
La polizia keniota, attraverso Twitter, sta chiedendo un sostanziale silenzio dei media internazionali. Con un tweet delle 21.19 scrive di “Sollecitiamo tutti i keniani ad aspettare le informazioni ufficiali dal ministero e dal ministro dell’Interno e di porre fine a ogni sorta di speculazione”.
We urge all Kenyans to wait for official information from @InteriorKE @IGkimaiyo @joelenku @StateHouseKenya & end all sorts of speculation.
— Kenya Police (@PoliceKE) September 22, 2013
Un minuto dopo, la polizia scrive:”Le speculazioni in corso on line stanno mettendo a repentaglio il salvataggio degli ostaggi superstiti. Fate attenzione e state calmi, per favore”
The ongoing speculations online are going to jeopardize the efforts to rescue the remaining hostages. Please heed and be calm. Pls RT
— Kenya Police (@PoliceKE) September 22, 2013
E ancora, alle 21.21, la polizia del Kenya scrive via Twitter: “Ogni ofrma di speculazione destabilizza le numerose variabili che potrebbero cozzare con la nostra operazione per porre fine a questo assedio. Per favore retwittate”
Any form of speculation unstablizes the numerous variables that could go wrong with our operations to end this siege. Pls RT.
— Kenya Police (@PoliceKE) September 22, 2013
Intanto, si è appreso che in un’area vasta attorno al Westgate Mall le linee telefoniche cellulari sono state disattivate al traffico civile e ordinario, per evitare sia l’utilizzo di comandi a distanza di eventuali ordigni esplosivi, sia le comunicazioni tra terroristi.
All’interno del Westgate restano barricati 10-15 assalitori. Lo ha confermato il presidente keniota Uhuru Kenyatta, che ha informato la stampa sull’evoluzione delle indagini, anche a seguito dei briefing che la polizia e l’intelligence ha tenuto con i superstiti e gli evacuati dal centro commerciale. Il presidente ha confermato la presenza di donne nel commando, oltre al bilancio provvisorio (ma in aggiornamento) di 68 morti, tra i quali figurano il nipote del presidente e la fidanzata, oltre a 175 feriti e 49 dispersi.
«Erano giovani meravigliosi che conoscevo personalmente e che amavo» ha affermato Kenyatta, cercando di motivare i connazionali ad affrontare nel giusto modo questa tragedia. «I criminali si trovano in unico posto nell’edificio. Abbiamo buone chanche di neutralizzarli con successo» ha poi affermato, precisando che i responsabili di questo crimine saranno puntiti «rapidamente e con durezza». «Siamo una società multietnica. Siamo una società multiculturale. Siamo una società multireligiosa – ha detto il presidente – La nostra diversità è anche la nostra forza». Ma quella in corso a Nairobi contro i terroristi, ha voluto sottolineare il capo dello Stato keniota, «non è solo una guerra kenyota, è una guerra internazionale e dobbiamo unirci e lavorare insieme» per vincere la battaglia contro quei criminali, definiti «codardi».
Gli assalitori sono ancora asserragliati all’interno dell’edificio con un numero imprecisato di persone in ostaggio, come ha confermato il ministro dell’Interno Ole Lenku, circostanza che rende delicata l’operazione di assalto. Le persone salvate sarebbero oltre mille, mentre ci sarebbero 49 dispersi. Un dato confermato dalla Croce Rossa locale.
I terroristi avevano attivato un nuovo account su Twitter – @HSM_PRESS2 – dopo che il precedente era stato sospeso. Nel frattempo, a seguito di segnalazioni, anche il secondo account veniva sospeso intorno alle 19.40 circa. Prima della sospensione, i terroristi avevano confermato che non avrebbero negoziato con alcune autorità e che l’attacco era una vendetta e una punizione per l’intromissione del Kenya negli affari somali. E ancora, i terroristi avevano cominciato ad elencare le generalità dei membri del commando che ha compiuto l’incursione feroce al Westgate Mall di Nairobi. Di seguito, i nomi pubblicati, alcuni provenienti da città occidentali:
Ahmed Mohamed Isse (22) Saint Paul Minnesota
Abdifatah Osman Keenadiid (24) Minneapolis
Gen Mustafe Noorudiin (27)Kansas City. MO
Qasim Said Mussa (22) Karissa Kenya
Ahmed Nasir Shirdoon (24) London UK
Zaki Jama Caraale (20) Hargeisa Somalia
Ismael Guled (23) Helsinki Finland
Sayid Nuh (25) Kismayu Somalia
Abdirizak Mouled (24) Ontario Canada
Nel frattempo, fonti di diverse nazionalità hanno confermato la perdita di propri cittadini durante l’assalto. Il Foreign Office ha confermato la morte di tre cittadini britannici. Il Primo Ministro David Cameron ha definito l’attacco come «disgustoso e deprecabile, di brutalità spaventosa». La Croce Rossa sostiene che nel corso dell’assalto terrorista siano morti anche un diplomatico canadese e uno ghaniano, Kofi Awonoor, letterato, poeta e diplomatico del Ghana, a Nairobi per prendere parte ai lavori del Festival letterario e di scrittura di Storymoja Hay, dove avrebbe dovuto prendere la parola ieri sera.
Awoonor, è stato confermato oggi dal governo del Ghana, è morto per le ferite riportate. Aveva 78 anni. Si trovava nel centro commerciale con il figlio, rimasto ferito a una spalla. Awonoor era stato ambasciatore del Ghana alle Nazioni Unite.
Cinque giovani kenyoti di Mombasa che si apprestavano a raggiungere i militanti di Al-Shabab in Somalia, hanno reso noto le forze di sicurezza, sono stati arrestati dalla polizia a Kismayo dalle forze somale e consegnati alle autorita’ keniote a Garrisa.
«Molti sono gli ostaggi prigionieri delle mani assassine» ha scritto sulla propria pagina Facebook Rita Caparra, la missionaria laica riuscita a fuggire ieri insieme ad un’amica ed ai suoi due figli.
Il viceministro degli esteri, Marta Dassù, ha affermato che il Governo italiano non ha «altre notizie di italiani coinvolti, quello che sappiamo si basa solo sulle persone registrate dall’apposito programma della Farnesina. Abbiamo diramato tutti i warning possibili e immaginabili e siamo riusciti a seguire da vicino le persone che conoscevamo perché registrate».
Dassù ha ricordato che l’attentato di Nairobi «non è stato ancora pienamente rivendicato, si pensa possa esserci una pista legata agli al-Shabab collegati al conflitto in Somalia e al ruolo che il Kenya ha avuto in quel Paese», ma questo contrasta con molte altre fonti giornalistiche internazionali, che danno per certa la rivendicazione del gruppo terrorista somalo affiliato ad Al Qaeda.
Il presidente Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al Presidente del Kenya. «A nome del popolo italiano e mio personale desidero esprimere il più profondo cordoglio per le vittime del barbaro atto terroristico che ha sconvolto la capitale del Suo Paese unitamente a sentimenti di solidale vicinanza ai feriti e alle loro famiglie – si legge nella nota del Quirinale – Nel ribadire, nei termini più fermi, la condanna verso ogni forma di terrorismo auspico che le operazioni delle forze keniane, ancora in corso, possano concludersi positivamente e al più presto».
«Sono scioccata per il brutale attacco a cittadini innocenti al centro commerciale Westgate di Nairobi» ha scritto in una nota l’Alta rappresentate per gli Affari Esteri dell’UE e Vice Presidente della Commissione Europea, Catherine Ashton, offrendo le condoglianze ai familiari delle vittime. «L’Unione europea – si legge – offre il proprio totale sostegno alle autorità del Kenya nell’affrontare la situazione. Intendiamo fare tutto quanto ci è possibile per impedire che attacchi simili accadano in futuro».
Il presidente americano Barack Obama ha telefonato al presidente del Kenya, nel corso della quale ha porto le proprie condoglianze per l’attacco terroristico, ribadendo l’appoggio degli Stati Uniti al Paese africano negli sforzi per portare davanti alla giustizia gli esecutori dell’attacco. Obama ha riaffermato la storica partnership fra gli Stati Uniti e Kenya, oltre che gli obiettivi condivisi di combattere «il terrorismo e promuovere la pace e la prosperità nell’Africa Orientale e nel mondo».
Ultimo aggiornamento 22 Settembre 2013, ore 23.39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.