Pakistan, 78 morti e almeno 130 feriti in un doppio attacco suicida a Peshawar davanti a una chiesa

(Aggiornamento 1) Doppio attentato suicida simultaneo compiuto davanti a una chiesa nella zona nordoccidentale del Paese: moltissimi feriti, oltre un centinaio, molti dei quali in condizioni critiche. Tra i morti, 34 donne e sette bambini. Proteste contro il governo in tutto il Paese

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Almeno 43 persone, donne e bambini compresi, sono state uccise in un doppio attacco suicida in una chiesa di Peshawar. Un kamikaze si è fatto saltare in aria davanti a un edificio di culto cattolico nell’area di Kohati Gate, come riportano fonti giornalistiche locali.

Il bilancio ufficiale parla di di 78 morti e oltre 130 persone rimaste ferite, molte di loro versano in condizioni critiche. Tra le vittime figurano sette bambini di età compresa tra i 3 e gli 8 anni, 34 donne e due ufficiali delle forze di sicurezza. Sei i chili di esplosivo utilizzati dagli attentatori per imbottire i giubbotti.

A seguito del sanguinoso attentato diverse proteste si stanno levando in varie zone del Paese: nella città nordoccidentale teatro dell’attacco i parenti delle vittime hanno bloccato le strade urlando slogan antigovernativi. A Karachi la polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti e a Islamabad gruppi di dimostranti hanno bloccato la principale via di accesso all’aeroporto.

A rivendicare l’attacco il gruppo islamista Jandullah, legato ai talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) e vicino ad Al Qaeda, che ha rivendicato in via ufficiale l’attentato. Un portavoce dell’organizzazione fondamentalista islamica, Ahmed Marwat, ha detto che ”fino a quando i raid dei droni non saranno fermati, continueremo a colpire, ovunque ne avremo la possibilità, obiettivi non musulmani”, una dichiarazione che ricorda con terrificante assonanza i proclami nazisti durante la II Guerra Mondiale. I droni sono gli aerei senza pilota che, usati con l’intenzione di colpire i terroristi, hanno più volte provocato vittime tra i civili.

La polizia locale ha isolato l’area e ha prestato soccorso ai feriti, portato poi al Lady Reading Hospital.

L’altro kamikaze si è fatto esplodere poco dopo, colpendo gli oltre 500 fedeli che stavano lasciando la chiesa, come riporta la stampa pakistana citando testimonianze oculari, poi riprese da “International Busines Times” nell’edizione britannica online

“Abbiamo ricevuto nove morti e più di 30 feriti” aveva affermato in un primo tempo il portavoce della struttura ospedaliera di Peshawar all’inviato della Agence France-Presse.

Non è ancora pervenuta alcune rivendicazione, ma sembra chiaro che la matrice dell’attacco contro i cristiani sia stato quanto meno ispirato da ambienti talebani, in piena coerenza con l’ultimo appello di Ayman Al Zawahiri, per attacchi non coordinati e di facile realizzazione contro infedeli (cristiani) e musulmani che non si piegano alla dottrina wahabita.

(fonte Adnkronos)

Ultimo aggiornamento 22 Settembre 2013, ore 21.44