Crocetta, Giovani Democratici: “Il PD stia attento”; PDL: “Non saremo la sua stampella”; PDS: “Via con le riforme”

La crisi che ha aperto il Partito Democratico in Sicilia, togliendo il sostegno al governo di Crocetta, sta causando un vero e proprio terremoto politico. E ognuno – naturalmente – dice la sua. Ecco i punti di vista di Raciti (Giovani Democratici), Assenza (PDL) e Figuccia (Partito dei Siciliani)

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“L’azione di governo della giunta regionale ha avuto dei limiti consistenti, ma il Pd rifletta approfonditamente prima di staccare la spina“.

Così Fausto Raciti, segretario nazionale dei Giovani democratici, in merito alla tensione tra il Partito Democratico e il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.

Il parlamentare ha affermato che “aprire una crisi di governo avrebbe ripercussioni devastanti in primo luogo per i cittadini siciliani, che ci chiedono riforme incisive, sviluppo, occupazione; e non fratture traumatiche. Il partito si assumerebbe una responsabilità gravissima, e con quale risultato? Riconsegnare l’esecutivo a chi ha distrutto le casse della Regione? Replicare l’empasse del Governo Lombardo? Quest’esperienza di governo è ancora un’occasione storica per la Sicilia, cui il Pd ha il diritto-dovere di contribuire. La Direzione regionale e lo stesso presidente Crocetta compiano una scelta di responsabilità, riducano le distanze e trovino un linguaggio comune per affrontare le emergenze siciliane, da alleati leali. Se così non fosse la gente che ci ha sostenuto difficilmente riuscirebbe a comprenderci”.

Su, invece, una possibile alleanza per le riforme tra Crocetta e il centrodestra, il no secco è arrivato dall’onorevole Giorgio Assenza: “Crocetta, nella sua travolgente corsa alla ricerca della pietra filosofale che trasformi la sua raccogliticcia maggioranza in oro, oggi fa il … Paracelso, convinto di poter coniugare, come fece il ricercatore svizzero nel XVI secolo, l’alchimia alla chimica e alla medicina moderna”.

“Ebbene – ha aggiunto il deputato regionale del Pdl – voglio ribadire il mio NO netto a fornire qualunque tipo di stampella alla sua scienza politica claudicante. Le alchimie lasciamole al basso Medioevo, oggi è tempo di politiche reali e mirate al risanamento dell’economia di un’Isola tartassata da licenziamenti a grappolo, dalla chiusura di aziende, dalla mancanza di credito, da una burocrazia mastodontica e lenta fino all’inverosimile”.

“L’unica politica che il governatore sta cercando di attuare è quella della difesa della propria poltrona. Basta, Paracelso! Basta, Narciso! – ha concluso Assenza – Se manca una reale maggioranza, si vada piuttosto alle urne: sarebbe sì una iattura ma infinitamente meno grave del danno che un governo immobilista e introiettato nelle paturnie personali sta facendo ai siciliani!”.

Speranzoso, infine, che l’attuale situazione possa essere utile per adottare provvedimenti urgenti e rilevanti per la Sicilia è Vincenzo Figuccia, vice presidente del Gruppo del Partito dei Siciliani all’ARS: “La crisi in atto – conclude Figuccia – può essere l’occasione per un cambio di passo, che non sia giocato sul numero degli assessori  delle poltrone, ma sui temi concreti soprattutto in materia di sviluppo, sostegno alle imprese e occupazione, con l’avvio delle riforme più volte annunciate”.

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.