I parlamentari Pdl promettono: “Dimissioni se Berlusconi decade”

Deputati e senatori riuniti nella sala della Regina hanno risposto con un’acclamazione alla domanda se vi fosse la disponibilità a rimettere il mandato parlamentare un momento dopo la pronuncia della Giunta delle elezioni sulla decadenza del Cavaliere. Brunetta cerca di correggere il tiro: “Non dimissioni di massa ma appello a coscienza dei singoli”. Berlusconi trasferisce la residenza a Roma

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I parlamentari del Pdl riuniti nella sala della Regina di Montecitorio hanno risposto con un’acclamazione, davanti a Silvio Berlusconi appena giunto, alla domanda dei presidenti dei gruppi di Camera e Senato Renato Brunetta e Renato Schifani se vi fosse la disponibilità a rimettere il mandato parlamentare nelle loro mani, nel caso in cui la Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato pronunciasse l’immediata decadenza di Silvio Berlusconi da “Palazzo Madama”, senza espletare gli adempimenti richiesti dal centro-destra sulla costituzionalità della Legge Severino.

I parlamentari hanno risposto all’unanimità con applausi scroscianti, così come avevano fatto al momento dell’arrivo del leader nella sala della Regina. Anche la delegazione pidiellina in seno al governo Letta, è stato confermato, avrebbe dato la disponibilità a rassegnare le dimissioni da parlamentare.

È emerso che le modalità delle dimissioni dei singoli esponenti di partito al Senato e alla Camera potrebbero essere comunicate agli interessati tramite un sms sul cellulare. Un fatto grave e irrituale, che contraddice l’articolo 68 della Costituzione e il divieto di vincolo di mandato.

La minaccia delle “dimissioni di massa” dunque come arma mediatica e di pressione, non proprio una novità per il Pdl. Già durante l’assemblea dei gruppi – che il Cavaliere aveva presieduto proprio all’indomani del ‘verdetto’ della Suprema Corte sulla vicenda dei diritti tv – i parlamentari azzurri avevano consegnato le loro dimissioni nelle mani dei capigruppo Schifani e Brunetta. Anche i ministri, sia in quell’occasione sia successivamente, avevano minacciato di rimettere il mandato in caso di crisi se Berlusconi glielo avesse chiesto. La strategia delle dimissioni è stata interpretata come una mossa per lanciare un segnale al premier Enrico Letta e al Quirinale.

Al termine della riunione Brunetta ha però spiegato che «non c’è nessuna ‘direttiva’, non ci sono dimissioni di massa, ma c’è stata una domanda del capogruppo rivolto ai singoli parlamentari su come reagirebbero di fronte al vulnus democratico rappresentato dal voto per la decadenza, e quindi la privazione delle garanzie per Silvio Berlusconi. Ognuno deciderà secondo la propria coscienza».

«Sono stati i 55 giorni più brutti della mia vita», avrebbe ammesso Berlusconi durante l’incontro con i parlamentari del Pdl, «fino alle 5 del mattino non riesco ad addormentarmi da ormai 55 giorni per accuse infamanti e una sentenza assurda e ingiusta. Mi vogliono far passare alla storia come uno che ruba ai cittadini. Questa vicenda mi ha tolto il sonno».

Il presidente del PDL avrebbe rivelato di aver perso 11 chili, uno per ogni anno di condanna dei processi Mediaset e Ruby, una coincidenza o parte della strategia mediatica? Il Cavaliere avrebbe poi assicurato: «con Forza Italia ho buttato il cuore oltre l’ostacolo, proprio come successe nel ’94. Con Forza Italia possiamo puntare a tornare ad avere il 36% dei voti. Dobbiamo rifare i club di Forza Italia, uno per ogni comune. Forza Italia è il futuro» avrebbe detto l’ex premier, mostrando ai suoi parlamentari una bozza degli organigrammi della nuova Fi. «Ci aspettano momenti difficili, abbiamo di fronte a noi una battaglia dura, ma abbiamo il dovere di combattere per i nostri figli. Ci prepariamo a vincere la prossima campagna elettorale» avrebbe poi affermato ai parlamentari, galvanizzando l’uditorio. Dall’assemblea dei gruppi del Pdl è emerso che la manifestazione di Forza Italia prevista per sabato mattina all’Auditorium della Conciliazione è stata annullata.

Berlusconi sarebbe anche tornato a puntare il dito su Magistratura democratica. L’ex premier avrebbe accusato Md di aver messo in atto un’operazione eversiva che mina lo stato di diritto. Per questo motivo, avrebbe sottolineato, in Italia non c’è più democrazia, non siamo più in uno Stato di diritto.

Poi un nuovo affondo alla sinistra. «Dal ’94 a oggi» avrebbe detto «la sinistra non è cambiata, sono sempre gli stessi. Non si sono ancora ravveduti, la loro ideologia è criminale, sono invidiosi». La sinistra è in tripudio, avrebbe affermato Berlusconi, perché «ritiene di avermi eliminato con una condanna e con la galera così da poter finalmente arrivare al potere, ma si illudono»

«Io non intendo mollare, il mio dovere» avrebbe affermato il Cavaliere «è resistere e combattere per la libertà, anche se ho tutti contro di me. C’è un colpo di Stato in atto» avrebbe sostenuto «ho tutti contro, ma resisto», avrebbe confidato ai suoi nelle ultime ore.

All’incontro con i parlamentari l’ex premier avrebbe parlato anche del caso De Gregorio e dell’inchiesta giudiziaria sulla presunta compravendita di senatori. «Non ho mai preso un soldo da esponenti del partito, voi tutti sapete che personaggio è De Gregorio, ebbe guai forti con la giustizia», sarebbe stato il ragionamento del Cavaliere. Il leader azzurro avrebbe ricordato nel dettaglio tutti gli aspetti della vicenda, ribadendo più volte di essere del tutto estraneo ai fatti illeciti che gli sono stati imputati.

Secondo quanto si apprende da fonti dell’entourage legale del Cavaliere, Berlusconi ha trasferito la propria residenza a Roma, in via del Plebiscito (dove si trova palazzo Grazioli). Le stesse fonti fanno notare che la decisione è stata presa tempo fa e non è legata in alcun modo alla scelta che Berlusconi dovrà fare a breve tra gli arresti domiciliari e l’affidamento ai servizi sociali.

(fonte Adnkronos)