Il mondo della cultura si incontra a Lecce per la terza edizione di ArtLab

Cinque giorni di conferenze, colloqui, formazione per confrontarsi sul ruolo della cultura e della sperimentazione nella ricostruzione dell’Italia

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Territori, cultura e innovazione sono i tre temi che dal 24 al 28 settembre sono affrontati a Lecce in occasione di ArtLab. Dalla sinergia tra la Fondazione Fitzcarraldo di Torino, leader nella ricerca e nella formazione in ambito culturale, e la città di Lecce nasce questa cinque giorni – ormai giunta alla terza edizione – di confronto e dialogo tra amministrazioni pubbliche, società civile, imprese private e operatori culturali.

MUST, Palazzo Turrisi, ex Convento dei Teatini, Officine Cantelmo e Teatro Romano sono alcune delle cornici di momenti di networking, conferenze, attività di formazione, colloqui a tu per tu con consulenti – per oltre duecento tra esperti e operatori – che consentiranno di indagare l’attuale situazione italiana ma, soprattutto, le soluzioni per costruire un nuovo futuro in cui la cultura torni a avere un ruolo centrale. Partendo dal presupposto che la cultura e l’arte possano generare economia, ArtLab intende porre sotto i riflettori i temi e le esperienze di settore più rilevanti così da far comprendere non solo quale sia il reale peso della cultura ma soprattutto quali potrebbero essere le strade da percorrere.

In virtù di ciò saranno presenti tutte quelle realtà indipendenti che stanno operando sul territorio nazionale per colmare i buchi istituzionali – quali  Museo Carlo Zauli di Faenza, Anna Spreafico, Esterni, Cascina Cuccagna, Milano, tra i casi più noti del momento, Fabrizio Casetti (Spazio Grisù, Ferrara), Andrea Bartoli e Florinda Saieva (Farm, Favara), Luigi Negro (Ammirato Cultural House, Lecce), Dario Carrera (The Hub, Roma), con introduzione e note a margine dall’Ex Fadda Officine del sapere, San Vito dei Normanni e dal CLAC di Palermo – e che troverà spazio un dibattito sulle competenze specifiche che occorre inglobare e formare per intraprendere uno sviluppo concreto e sostenibile.

Come dichiarato da Ugo Bacchella, Presidente della Fondazione Fitzcarraldo, la manifestazione “ruota intorno a tre concetti cardine: territori, cultura e innovazione. Una triade dove la cultura è al centro perché risorsa che nutre e innova i territori, ma che al contempo necessita di essere rinnovata per essere sempre più sostenibile, partecipata, radicata e sempre più parte attiva di processi di sviluppo e di crescita economica. ‘Innovazione’ è intesa da diversi punti di vista: quella che interessa le forme gestione così come i modi per garantire sostenibilità a quei progetti che stanno sperimentando e realizzando innovazione culturale”. 

Per avere un quadro dettagliato della direzione che potrebbe essere intrapresa e per incentivare stimoli e proposte all’interno della comunità culturale, le cinque giornate di confronto sono state suddivise in tre percorsi: innovazione e sostenibilità – riguardante le modalità attraverso cui è possibile trasformare le organizzazioni per costruire un futuro, usando gli strumenti finanziari per la cultura, il sostegno all’imprenditorialità culturale e nuovi modi di gestire e di valorizzare il patrimonio attraverso le competenze-; partecipazione e innovazione sociale – legate alle necessità di pubblici nuovi e eterogenei, ai progetti che portano l’arte a chi normalmente non ne gode o che si fanno promotori di cambiamenti sociali; smart cities – argomento ostico che vuole far luce su quanto la cultura possa essere la base per costruire territori più intelligenti.

Per approfondire quest’ultimo aspetto, la Fondazione Fitzcarraldo ha reputato fondamentale occuparsi anche delle esperienze positive maturate in Europa e ha invitato i sette Sindaci italiani delle città candidate a Capitale Europea della Cultura 2019 – Perugia, Lecce, Bergamo, Matera, Palermo, Ravenna, Cagliari – a confrontarsi su questo tema per comprendere quali possano essere i vantaggi nell’avviare politiche volte alla crescita culturale e turistica di un territorio.

Proprio nei giorni in cui si discute il Decreto Valore Cultura del Ministro Bray, Lecce vuole dar voce al mondo degli operatori culturali e a tutti quei luoghi d’Italia che gridano la necessità di provvedimenti urgenti e, soprattutto, di un ripristino della centralità della cultura, dell’arte e della creatività come grimaldello per una crescita felice e sostenibile per il Paese.

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