Bashar Assad: rispetteremo accordi su armi chimiche, non siamo stati noi a usarle. Caccia lealista bombarda scuola

Il presidente siriano: “Abbiamo le prove che siano stati i ribelli a commettere i crimini”. Poi: “Se un mio passo indietro risolvesse la crisi lo farei, ma ora c’è la guerra”. Raid aereo su una scuola del nord della Siria, bilancio di almeno 12 morti

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Roma – Damasco rispetterà gli accordi sulle armi chimiche. Lo ha affermato il presidente siriano Bashar Al Assad in un’intervista al direttore di Rainews 24, Monica Maggioni. «Naturalmente» ha aggiunto «le forze siriane garantiranno l’incolumità degli ispettori internazionali». «È impossibile che si usino armi chimiche mentre si avanza» e, ha rilevato Assad «l’esercito stava avanzando, perché avrebbe dovuto usarle?», aggiungendo anche che «è impossibile che siano state usate armi chimiche senza il mio permesso».

«Nessuno ha verificato la veridicità dei video e delle foto dei bambini» – ha poi rilevato – rimasti vittime dell’attacco chimico del 21 agosto, aggiungendo che «le stesse immagini con gli stessi bambini» sono state attribuite a «luoghi diversi», prova di una oggettiva manipolazione della propaganda dei jihadisti.

Nel corso dell’intervista, Assad ha anche ripetuto che a usare le armi chimiche il 21 agosto scorso a Goutha «non è stato l’esercito» ma i «terroristi», ha detto Assad precisando di avere le prove di quanto afferma e puntando il dito contro gli oppositori: «se sono armati non si possono definire opposizione, ma terroristi», con cui il suo regime non intende discutere.

È impossibile colloquiare «con Al Qaeda e i terroristi o con chi chiede un intervento militare straniero in Siria», ha spiegato Assad. Il dialogo sarà possibile solo se gli oppositori «rinunceranno alle armi».

Il presidente siriano ha poi affermato di non pensare a un eventuale passo indietro, in questo quadro politico. «Se abbandonare il mio incarico migliorasse la situazione, me ne andrei, ma devo restare al mio posto» ha precisato, per poi spiegate che «quando c’è una tempesta non si lascia la nave, la mia missione è portare la nave in porto, non abbandonarla». Circa la possibilità che si ricandidi alle elezioni del 2014, Assad ha detto che «alla vigilia delle elezioni se ricandidarmi: se capirò che il popolo siriano lo vorrà, lo farò. Altrimenti no».

Secondo Assad il dispiegamento in Siria di una forza di pace delle Nazioni Unite «non funzionerebbe». Nel conflitto siriano «non parliamo di due Paesi in lotta l’uno contro l’altro». Si tratta, ha aggiunto, «di una situazione completamente diversa, con bande che potrebbero essere ovunque. Non ci sono fronti o linee di demarcazione precise».

Sulle prospettive di una nuova iniziativa di pace, una “Ginevra 2”, Assad ha detto di non essere in disaccordo, ma di aspettare di conoscerne «contesto e criteri» su cui si baserà tale conferenza. Assad poi ha anche “bacchettato” l’Unione europea, che «parla di aiuti ma poi impone embargo alla Siria» ha aggiunto.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani oggi un caccia delle forze aeree siriane ha colpito un liceo nella provincia settentrionale di Raqqa, uccidendo 12 persone, in maggioranza studenti, ma Coalizione nazionale dell’opposizione sostiene che il bilancio delle vittime sia di 14 morti.

L’intervista integrale di Monica Maggioni, direttore di RaiNews24 al presidente Bashar Al-Assad

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