Nasce nuova maggioranza di governo. Berlusconi all’angolo

Franceschini conferma: nasce nuovo gruppo con 23 ex Pdl. Formigoni: ripensamento Berlusconi è tardivo. Dal PDL: sentendo parlare Formigoni abbiamo compreso che il tentativo di non spaccare il partito fosse vano

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Roma – Sta nascendo una nuova maggioranza di governo che mette all’angolo Silvio Berlusconi. Il ministro Dario Franceschini ha preso atto dell’annuncio di Roberto Formigoni sulla mozione per la fiducia firmata da 23 parlamentari del Pdl. Un annuncio che l’ex presidente della regione Lombardia ha rafforzato sferzando Silvio Berlusconi: è tardi per i ripensamenti, è scissione.

“Mi pare evidente – ha detto Franceschini – che la mozione firmata anche da 23 esponenti del Pdl stabilisce che politicamente nasce una nuova maggioranza che consente a questo governo di andare avanti”.

Formigoni aveva appena confermato, nel discorso sulla fiducia, l’istituzione di un gruppo autonomo formato da 25 ex Pdl e da 10 senatori di Gal. Il gruppo si chiamerà i “popolari” e l’annuncio verrà fatto nel pomeriggio. “Abbiamo già raccolto 25 firme di ex Pdl – ha detto Formigoni – sotto la risoluzione che conferma la fiducia al governo” Letta. “Noi non siamo centro, ma centrodestra – ha sottolineato Formigoni nel transatlantico del Senato – e formeremo il gruppo autonomo dei ‘Popolari’ con 25 ex Pdl e 10 senatori di Gal che garantiranno un governo largo almeno fino al 2015”. La nascita del nuovo gruppo è stata confermata anche dal ministro Gaetano Quagliariello: “Mi pare siano un po’ meno, 23 o 24″ i senatori che hanno firmato la risoluzione che conferma la fiducia al premier Enrico Letta”.

“Colpi di scena sono sempre possibili”, ha aggiunto Formigoni, ma anche se Silvio Berlusconi dovesse votare la fiducia “noi faremmo comunque i gruppi autonomi, per una questione di chiarezza”. E infine la stoccata al Cavaliere: un suo ripensamento “sarebbe comunque tardivo”.

Nel corso del dibattito sulla fiducia, infatti, alcune indiscrezioni avevano attribuito a Berlusconi valutazioni orientate ad un ripensamento sul no al governo Letta. “Prendiamo una decisione comune per non tradire il nostro popolo”, si sarebbe rivolto ai senatori del Pdl riuniti per decidere in merito alla fiducia al governo Letta.

Da ambienti interni del PDL è trapelato che la propensione a votare la fiducia fosse vanificata dall’intento di un gruppo di senatori di staccarsi dal gruppo del partito di Berlusconi. A quel punto la votazione contro la fiducia al Governo Letta è stata unanime.

(TMNews)