Il Nobel per la Pace all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche

L’organizzazione per la proibizione delle armi non convenzionali e’ stata fondata nel 1997 e ha sede all’Aja

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Il Premio Nobel per la Pace 2013 e’ stato assegnato all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). Lo aveva aticipato in mattinata la tv pubblica norvegese, citando proprie fonti legati al Comitato di Oslo. In precedenza l’emittente Nrk, solitamente con buone fonti nel Comitato per il Nobel norvegese che assegna il premio per la Pace, aveva anticipato che il riconoscimento non sarebbe andato alla favoritissima Malala Yousafzai, la sedicenne pakistana sopravvissuta a un attacco talebano nell’ottobre 2012.

Malala sarebbe stata considerata troppo giovane e c’era il rischio che il Nobel la mettesse ancora piu’ nel mirino dei talebani pakistani. L’impegno di Malala era gia’ stato ricompensato giovedi’ con il prestigioso premio Sakharov assegnato dal Parlamento europeo. Le previsioni di Nrk negli anni scorsi si erano rivelate vere: nel 2012, diverse ore prima dell’assegnazione, la tv aveva preannunciato che il premio Nobel per la pace sarebbe andato all’Unione Europea, come poi accaduto.

“I recenti eventi in Siria, dove sono state ancora usate, hanno sottolineato la necessità di rafforzare gli sforzi per mettere al bando queste armi”. E’ quanto si legge nella motivazione del riconoscimento all’Opac, impegnata in questi giorni in Siria nella missione di verifica e smantellamento dell’arsenale del regime di Bashar al Assad.

Nella motivazione si ricorda poi come “alcuni Stati non sono ancora membri dell’Opac”. La Siria ha deciso di aderire a seguito dell’accordo per la distruzione dei suoi arsenali chimici, ma ancora rimangono fuori cinque Paesi: Angola, Corea del Nord, Egitto, Israele e Myanmar. Il comitato norvegese del Nobel ricorda poi come alcuni “Stati non hanno osservato la scadenza, che era aprile 2012, per la distruzione delle loro armi chimiche. E questo si applica specialmente agli Stati Uniti e la Russia“. Il Comitato sottolinea quindi di aver premiato l’Opac per i suoi “sforzi intensi per eliminare le armi chimiche”.

“Il disarmo figura in modo prominente nell’eredità di Alfred Nobel – conclude la motivazione riferendosi al fondatore del prestigioso Premio – il comitato norvegese ha attraverso numerosi premi sottolineato la necessità di farla finita con le armi nucleari. Con il premio all’Opac, il comitato vuole contribuire all’eliminazione delle armi chimiche”.

20131011-opcw-AhmetÜzümcüA capo dell’organizzazione c’è un diplomatico turco: Ahmet Üzümcü, già console generale ad Aleppo e ambasciatore in Israele e alla Nato, nel 2008 presidente di turno della Conferenza sul disarmo. Uzumcu parla di un riconoscimento degli sforzi fatti “negli ultimi 16 anni per la pace globale”.

E’ anche un riconoscimento al lavoro del nostro staff, ora dispiegato in Siria, che sta facendo uno sforzo molto coraggioso per adempiere al suo mandato“, ha detto alla televisione norvegese ‘Nhk’.

Per il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz, “l’Opac sta facendo un lavoro eccezionale per liberare il mondo dalle armi chimiche e per rafforzare la sicurezza internazionale. Non c’è posto al mondo per questo tipo brutale di armi”.

“Oggi in Siria, l’Onu e l’Opac stanno facendo un lavoro fondamentale per la distruzione delle armi chimiche”. L’organizzazione, ha quindi concluso Schulz, “è un degno successore per l’Unione europea nel conferimento del premio”.

(AGI/ADNKRONOS)