Lewis Hamilton non si nasconde nelle prime libere del GP del Giappone a Suzuka

Secondo tempo per Rosberg, poi le due Red Bull di Vettel e Webber, le due Ferrari di Massa e Alonso e le due Lotus di Grosjean e Räikkönen. Incidente a Bianchi a causa di un incastro del braccio nella scocca e a Maldonado, che perde la posteriore sinistra alla Spoon Curve. Sole la mattina, ma si teme la pioggia nella sessione pomeridiana

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Lewis Hamilton è stato il più veloce nel primo turno di prove libere del Gran Premio del Giappone, appena conclusasi sul circuito di Suzuka. Il britannico campione del mondo 2008 ha staccato di tre decimi abbondanti il compagno di squadra Nico Rosberg. Terzo tempo per Sebastian Vettel, seguito dal compagno di squadra Mark Webber. Terza fila virtuale per Felipe Massa (con qualche problema ai freni, subito risolto) e per Fernando Alonso, seguiti dalle due Lotus di Romain Grosjean e Kimi Räikkönen, da Sergio Perez (che ha svolto prove aerodinamiche sull’anteriore della sua McLaren) e dalla Toro Rosso di Daniel Ricciardo (monoposto su cui potrebbe finire Felipe Massa, dice radio box).

Webber subito in pista all’accendersi del semaforo verde ai box. L’australiano è sceso in pista con una monoposto costruita ex novo, dopo che all’ultimo Gran Premio di Corea del Sud la sua monoposto è stata danneggiata nell’incendio che ha causato la seconda uscita della Safety Car.

Il primo a fare il proprio giro veloce è stato Maldonado (Williams), dopo 20 minuti dallo start, seguito da Bianchi (Marussia), Perez (McLaren) e dal compagno di squadra Valtteri Bottas.

A 30 minuti dall’inizio delle prove, Bianchi usciva alla curva 9, dopo aver preso il cordolo interno in modo troppo garibaldino: il grip sull’asfalto faceva il resto, il botto all’esterno inevitabile. Per il francese di origini italiane un leggero colpo alla mano sinistra, oltre alla fine anticipata del turno di libere, con la sospensione anteriore sinistra divelta. Bianchi – raccontava poi ai box – pativa il bloccaggio del braccio sinistro all’interno dell’abitacolo, tra sedile e scocca, a seguito di un fore sovrasterzo e del successivo effetto “pendolo”,  sicché poi non riusciva fisicamente a curvare.

Dopo 40 minuti, Webber tirava giù il tempo, istallandosi al top, con 1’35’’208, poco dopo avvicinato da Massa (4° provvisorio), mentre Vettel a metà turno si metteva in scia al compagno di team al secondo posto. Un minuto dopo salto di Massa in vetta, con record momentaneo nel T1. Quattro minuti dopo il brasiliano accusava problemi ai freni posteriori della sua monoposto e rientrava ai box, mentre poco prima Rosberg si era portato in testa al plotone con il tempo di 1’34’’864, il primo a scendere il limite di 1 e 35 secondi.

Nel frattempo Alonso scendeva finalmente in pista, dopo il giro di installazione iniziale, staccando l’8° tempo, con una piccola sbavatura al tornantino che ne cassava le aspirazioni di vertice. Grosjean accusava problemi di stabilità del retrotreno, ma nel frattempo Hamilton si issava al top dei tempi (1’24’’157), staccando di poco più di tre decimi il compagno di squadra.

A 23 dalla fine del turno, Maldonado si imbarca alla Spoon Curve e, dopo un lungo in area di sicurezza, si imbarca in un testacoda e perde la posteriore sinistra, mal fissata ai box (probabile sanzione al team per unsafe release in arrivo…). Fine anticipata delle prove libere per il venezuelano. Contemporaneamente, Giado van der Garde andava lungo alla curva 9, dove era uscito Jules Bianchi, ed evitava per un pelo l’impatto con le barriere. Le bandiere gialle congelavano al momento tutti gli altri in pit lane.

Bianchi intanto veniva messo a riposo ai box, con del ghiaccio sul  gomito sinistro, rimasto contuso nell’incidente avvenuto a inizio turno.

A 18 minuti dal termine, Vettel scendeva in pista per un long run con le gomme dure (Orange Hard, riconoscibile dalla spalla arancione) e benzina a bordo. Lo stesso faceva Rosberg. Alla Spoon Curve Webber, a 8 minuti dalla bandiera a scacchi, mentre Rosberg si scomponeva alla chicane e a Perez veniva sostituito musetto e ala anteriore in un pit stop veloce dai meccanici della McLaren (per probabili prove aerodinamiche).

Rosberg interrompeva il long run dopo soli tre giri, facendo registrare tempi di 5 secondi più lenti del proprio miglior crono; Massa tornava ancora in pista e Webber migliorava la sua prestazione in configurazione light, a 6 decimi da Hamilton e a 19 millesimi dal compagno di squadra Vettel.

In configurazione gara, Vettel girava invece intorno a 1’38’’. A un minuto dalla bandiera a scacchi, Grosjean si scomponeva alla chicane Casio, mentre Chilton si girava proprio alla prima curva.

Le Ferrari sembrano in ritardo soprattutto nel secondo settore (dove patiscono il 60% del ritardo dalla vetta), dove patiscono le difficoltà di trazione nel tratto misto e veloce, con la Spoon Curve a mettere in crisi la prestazione della monoposto. Dalla Williams hanno chiarito subito che la ruota di Maldonado era ben fissata, quando il pilota venezuelano è uscito dai box, quindi non si esclude un cedimento, che sarà verificato non appena la monoposto sarà riportata ai box.

Le Mercedes invece scorrono bene nel complex del primo settore, dove capitalizzano la migliore prestazione. Segno che il limite dell’assetto ideale è stato raggiunto subito nel team della casa di Stoccarda.

Il turno si è svolto con bel tempo, ma nubi incombono sul cielo di Suzuka e i team non escludono la pioggia nella sessione pomeridiana, che inizierà alle 7 (con diretta su RaiSport1 e Sky Sport F1). 

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2013 FORMULA 1 JAPANESE GRAND PRIX, PROVE LIBERE 1

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