Il Papa sulla famiglia: “Preservare il matrimonio, non gettare la spugna ai primi problemi”

Santa Messa per la ‘Giornata Mariana‘: “La difficoltà di essere costanti, di essere fedeli alle decisioni prese, agli impegni assunti: spesso è facile dire ‘sì’, ma poi non si riesce a ripetere questo ‘sì’ ogni giorno“. Poi avverte i fedeli: “Non fate i cristiani a singhiozzo”

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Roma – Papa Bergoglio, celebrando la Santa Messa per la ‘Giornata Mariana’ sul Sagrato della Basilica Vaticana, si sofferma sulla necessità di preservare le scelte fondamentali della vita, tra queste il matrimonio. “Dio ci sorprende con il suo amore – dice – ma chiede fedeltà nel seguirlo. Pensiamo a quante volte ci siamo entusiasmati per qualcosa, per qualche iniziativa, per qualche impegno, ma poi, di fronte ai primi problemi, abbiamo gettato la spugna. E questo purtroppo, avviene anche nelle scelte fondamentali, come quella del matrimonio”.

“La difficoltà di essere costanti, di essere fedeli alle decisioni prese, agli impegni assunti. Spesso è facile dire ‘sì’, ma poi non si riesce a ripetere questo ‘sì’ ogni giorno, non si riesce a essere fedeli. Maria – ricorda – ha detto il suo ‘sì’ a Dio, un ‘sì’ che ha sconvolto la sua umile esistenza di Nazaret, ma non è stato l’unico, anzi è stato solo il primo di tanti ‘sì’ pronunciati nel suo cuore nei momenti gioiosi, come pure in quelli di dolore, tanti ‘sì’ culminati in quello sotto la Croce. Oggi, qui ci sono tante mamme; pensate fino a che punto è arrivata la fedeltà di Maria a Dio: vedere il suo unico Figlio sulla Croce“.

“Dire grazie è così facile, eppure così difficile! Quante volte ci diciamo grazie in famiglia? Quante volte diciamo grazie a chi ci aiuta, ci è vicino, ci accompagna nella vita? Permesso, scusami, grazie: se si sanno dire queste tre parole la famiglia va avanti. Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio”, sottolinea ancora il Papa. Alle sue parole sull’unità della famiglia, segue il lungo applauso dei fedeli, accorsi numerosissimi in Piazza San Pietro. Bergoglio ricorda i dieci lebbrosi del Vangelo guariti da Gesù. “Gli vanno incontro, si fermano a distanza e gridano: ‘Gesù, maestro, abbi pietà di noi!'”, rimembra il Papa.

“Sono malati, bisognosi di essere amati, di avere forza e cercano qualcuno che li guarisca. E Gesù risponde liberandoli tutti dalla loro malattia. Fa impressione, però – fa notare Bergoglio – vedere che uno solo torna indietro per lodare Dio a gran voce e ringraziarlo. Gesù stesso lo nota: dieci hanno gridato per ottenere la guarigione e solo uno è ritornato per gridare a voce alta il suo grazie a Dio e riconoscere che Lui è la nostra forza. Saper ringraziare, lodare per quanto il Signore fa per noi”.

“Guardiamo a Maria – prosegue Papa Francesco – dopo l’Annunciazione, il primo gesto che compie è di carità verso l’anziana parente Elisabetta; e le prime parole che pronuncia sono: ‘L’anima mia magnifica il Signore’, il Magnificat, un canto di lode e di ringraziamento a Dio non solo per quello che ha operato in lei, ma per la sua azione in tutta la storia della salvezza. Tutto è suo dono; Lui è la nostra forza!”. Ma “dire grazie è così facile, eppure così difficile!”.

Rivolgendosi poi ai fedeli, rimarca: “Sono un cristiano ‘a singhiozzo’, o sono un cristiano sempre?. La cultura del provvisorio, del relativo entra anche nel vivere la fede – dice Bergoglio – Dio ci chiede di essergli fedeli, ogni giorno, nelle azioni quotidiane e aggiunge che, anche se a volte non gli siamo fedeli, Lui è sempre fedele e con la sua misericordia non si stanca di tenderci la mano per risollevarci, di incoraggiarci a riprendere il cammino, di ritornare a Lui e dirgli la nostra debolezza perché ci doni la sua forza”.

 

(Adnkronos)