New, ma è sempre il solito intramontabile Paul McCartney!

Dal 14 ottobre New è nei negozi, proponendoci una visione lucida, malinconica e allo stesso tempo gioiosa della musica contemporanea

paul-mccartney-out-there-new

Arriva nei negozi di dischi e in digital download New, il nuovo (manco a dirlo) ed energico album di inediti di Sir Paul McCartney, vera e propria leggenda vivente del panorama musicale. L’ex Beatles torna a comporre un album di inediti dopo Memory Almost Full, datato 2007, e nel mezzo le parentesi  con i Fireman (Electric Arguments), la musica colta (Ocean’s Kingdom) e l’immersione malinconica nel passato romantico (Kissing on the Bottom).

Il titolo vuole essere un chiaro intento di dimostrare come, anche col passare degli anni, McCartney sia sempre attento ai gusti del pubblico, che naturalmente si evolve; tuttavia seppur di veramente innovativo in questo disco ci sia poco, emerge prepotente l’idea di musica che il baronetto di Liverpool porta avanti da una vita: la spensieratezza, la voglia di raccontare il quotidiano, la freschezza compositiva e musicale unita alle innovazioni recenti si, ma senza mai tradire il glorioso passato di cui è l’esponente più carismatico (e simpatico).

Paul-McCartney_New-600x540Il disco prodotto da quel Giles Martin, figlio di George Martin (più volte indicato come “il quinto Beatle”), storico produttore della leggendaria band di Liverpool, è una sorta di excursus tra le tappe più importanti delle sonorità di McCartney autore e compositore; apre subito in quarta al ritmo di una spensieratezza d’altri tempi (figlia degli anni Cinquanta) e l’andamento leggero di una melodia (“Save Us”), per poi proseguire verso tonalità appartenenti al repertorio più recente della sua discografia (“Alligator”). “On My Way to Walk” ci riporta ai tempi delle collaborazioni con John Lennon in cui i due grandi compositori si divertivano a narrare il quotidiano ciascuno dal proprio punto di vista, proseguendo con motivetti orecchiabili (“Queenie Eye”) e ballate acustiche tradizionali (“Earlie Days”).

La title track “New” è ormai diventata il nuovo classico di McCartney, avendo infuocato l’estate appena trascorsa: una melodia semplice, evocativa, (auto)celebrativa, ballabile, orecchiabile e molto di più; con “Appreciate” entriamo nella sfera della sperimentazione, nel clima psichedelico al ritmo incalzante dei loop e delle tastiere, ma non mancano le chitarre acustiche unite alle atmosfere elettroniche e alle distorsioni vocali (“Everybody Out There”), così come il gusto per l’assurdo, l‘allucinato, la propensione per la pura indagine psichedelica (“Hosanna”).

“I Can Bet” si presenta come una marcetta sbarazzina che ci catapulta negli anni in cui Paul, John, George e Ringo sfornavano quel capolavoro di White Album, tanto che sarebbe perfetta se cantata dallo Starr batterista come bonus track. Il gusto per il mix di generi si palesa in maniera evidente in “Looking at Her”, in cui le distorsioni e la rudezza degli strumenti incrocia il synth-pop. Impossibile non riconoscere il presente, ancor più precisamente proprio il 2013, tra le note di “Road”, sintesi della cultura pop britannica contemporanea; al suo interno si nasconde “Scared”, una dolce e malinconica melodia che quasi ha paura a emanciparsi nel corpus dell’album, come se non appartenesse più a questo mondo.

Paul McCartney ritorna proprio per affermare che la dolcezza è indispensabile nella musica, e riesce a farlo come se la sua voce e la sua ispirazione fosse rimasta inalterata nel tempo. Un McCartney sempre nuovo, ma sempre uguale a se stesso (per fortuna).    

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ecco la title track dell’album, “New”: