Emergenza al CARA di Mineo, distrutta auto polizia, devastata stazione di servizio

Bloccata la Catania-Gela. Non ci sono feriti, ma disordini in corso. Terrorizzati i dipendenti di una stazione di servizio, danneggiato un autobus dell’AST, autista salvatosi grazie alla prontezza dei riflessi. Gruppi di 10/15 migranti vagano sulla SS115, disagi per chi deve andare in aeroporto

Il CARA di Mineo visto dalla SS 115 Gela-Catania (da Google Street Views)
Il CARA di Mineo visto dalla SS 115 Gela-Catania (da Google Street Views)

Attorno al Centro di Accoglienza e Richiedenti Asilo di Mineo, a pochi chilometri da Caltagirone, da questa mattina è in corso una specie di insurrezione generale, seguita a qualche tensione registrata già nella serata di ieri. Lo riportano le versioni on line dei due quotidiani maggiori siciliani, La Sicilia e il Giornale di Sicilia.

Secondo notizie confermate anche dalle agenzie di stampa, un folto gruppo di “ospiti” del CARA si sarebbe scagliato contro un’auto della Polizia Stradale di Caltagirone, frantumandone il parabrezza, per poi riversarsi in massa sulla strada statale che collega Gela a Catania, paralizzandone di fatto il transito.

Una stazione di servizio a pochi chilometri dal villaggio – che in precedenza ospitava militari americani di stanza a Sigonella – sarebbe stata danneggiata e i lavoratori risulterebbero asserragliati, minacciati da un gruppo di immigrati illegali, in attesa di riconoscimento del diritto di rifugiato politico e dell’asilo.

A fondamento della protesta ci sarebbero i tempi molto lunghi per il riconoscimento dello status e le lentezze burocratiche in materia. Nella stazione di servizio scene di panico tra i lavoratori presenti nell’impianto.

Negli ultimi mesi diversi allarmi sono stati lanciati dai proprietari di fondi agricoli, devastati dalle incursioni degli immigrati presenti nel villaggio e il cui movimento è libero, malgrado la condizione di presenza illegale sul territorio nazionale, in attesa della definizione del loro status.

Oggi l’ennesimo episodio eclatante. «Questa volta ho avuto veramente paura, non era mai accaduto una cosa del genere» ha raccontato il titolare della stazione di servizio, Leonardo Silva, molto scosso per l’accaduto, nel raccontare i fatti. «Li abbiamo visti arrivare – ha affermato Silva – abbiamo visto che erano particolarmente arrabbiati. Abbiamo bloccato le pompe e ci siamo chiusi nel bar, abbassando la saracinesca. Diversi sono passati senza fermarsi, ma un gruppo con bastoni e pietre ha assalito un’auto posteggiata, distruggendo i finestrini».

Un autobus di linea extraurbana dell’Azienda Siciliana Trasporti ha dovuto deviare il suo percorso, entrando nella stazione di servizio, per evitare massi collocati sulla strada. Ma gli immigrati si «sono scagliati contro il pullman dell’Ast – ha aggiunto il gestore della stazione di servizio – e hanno rotto qualche finestrino laterale», ma l’autista ha avuto la prontezza di riflessi di ripartire subito nonostante i danni. Silva ha anche aggiunto che «non è mai accaduta una cosa del genere. In passato ci sono state proteste, ma la nostra stazione è sempre stata lasciata tranquilla. Adesso siamo seriamente preoccupati».

La stazione di servizio sotto assedio dei migranti ospiti del CARA di Mineo (da Google Street Views)
La stazione di servizio sotto assedio dei migranti ospiti del CARA di Mineo (da Google Street Views)

Adesso gruppi di 10/15 persone vagano sulla Catania-Gela, in entrambe le direzioni, e per precazione la Polizia ha chiuso il transito, provocando disagi pesanti alla circolazione e a quanti transitano per quell’arteria importante, anche per raggiungere l’aeroporto di Catania. Una strada che noi stessi abbiamo fatto qualche giorno fa. Il centro di Mineo ospita attualmente circa 4000 immigrati in attesa delle pratiche di richiesta di asilo.

Chi ha deciso la loro allocazione in quel villaggio – che risulta peraltro seriamente danneggiato, secondo alcune testimonianze oculari – non comprende il pericolo di concentrare tante persone di così diverse abitudini e culture in un unico posto, sia per gli stessi migranti che per la popolazione residente nelle vicinanze.

Ci sarebbe da chiedere al ministro dell’Interno Angelino Alfano se non è il caso di chiedere alla collega Kashetu Kyenge – ministra per l’Integrazione – di programmare una serie di lezioni ai migranti, per spiegare loro come ci si comporta verso uno Stato che, comunque la si veda, li accoglie e li ospita con umanità. Le eventuali storture o inefficienze nel sistema di accoglienza e di richiesta di asilo vanno senza dubbio segnalate, ma di certo non con metodi così violenti come quelli attuati oggi per l’ennesima volta.

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