Etna, fontane di lava e nube di cenere alta diversi chilometri

L’attività, in graduale aumento nella frequenza delle esplosioni, si è sprigionata dal cratere sud-est. La Protezione Civile ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano, dove l’attività eruttiva è ripresa dopo circa 6 mesi dall’ultimo evento. Emissione di cenere vulcanica. Chiuso e riaperto l’aeroporto Fontanarossa, situazione in evoluzione: consigli

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Sull’Etna è tornato lo spettacolo delle eruzioni e dell’emissione di cenere: fontane di lava e una colonna di cenere alta diversi chilometri è emessa dal nuovo cratere di sud-est dell’Etna. Ieri in tarda mattinata era ripresa ripresa l’attività stromboliana.

L’Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania, che sta monitorando la situazione, ha rilevato prima una serie di 20 scosse di lieve intensità intorno alla mezzanotte, poi verso le 4.50 di sabato mattina ha seguito l’eruzione delle fontane di lava. L’ultima attività parossistica del nuovo cratere di sud-est aveva avuto luogo la sera del 27 aprile scorso.

A causa dell’attività stromboliana dell’Etna è stato chiuso e poi riaperto lo spazio aereo dell’aeroporto di Catania, tornato attivo dalle 7.10, come informa la Sac, la società che gestisce lo scalo catanese, che però segnala un’attività limitata a 4 movimenti ogni ora in arrivo, ma nessuna in partenza.

L’attività ha mostrato un graduale aumento nella frequenza delle esplosioni. Questa ripresa dell’attività eruttiva è stata preceduta, a partire dai primi di settembre, da ripetute serie di piccole esplosioni stromboliane con emissioni di cenere dal medesimo cratere. L’emissione di cenere ha interessato il circondario, con depositi perfino a Caltanissetta.

La Protezione Civile ha emesso un comunicato aggiornato alle ore 11. «A partire dal primo pomeriggio di ieri, 25 ottobre, le reti di monitoraggio dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile hanno iniziato a registrare una debole attività esplosiva localizzata all’interno del Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna, associata ad un aumento del tremore vulcanico» si legge nella nota che specifica come l’attività si sia «intensificata nel corso della notte, dando vita ad una continua attività esplosiva di tipo stromboliano con lancio di prodotti incandescenti oltre l’orlo craterico e modeste emissioni di cenere». Tuttavia, registra la Protezione Civile, dalle 4.50 «di oggi, 26 ottobre, l’attività vulcanica al Nuovo Cratere di Sud-Est si è intensificata ulteriormente evolvendo in fontana di lava, a cui è associata l’emissione di una significativa quantità di cenere vulcanica nell’atmosfera che si disperde in direzione Sud-Sud Ovest». Dal cratere si sono «generate due colate laviche, scarsamente alimentate, che si dirigono rispettivamente in Valle del Bove e verso la zona di Torre del Filosofo».

Dalle 8.20 di questa mattina le «telecamere di sorveglianza hanno anche evidenziato l’attivazione di una nuova emissione di cenere dal cratere di Nord-Est dell’Etna. Il personale dell’Ingv – spiega la Protezione Civile – sta effettuando un sopralluogo in zona sommitale», ma in base alle osservazioni visive e al monitoraggio strumentale dell’evento in corso, il «Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano, moderata nelle aree pedemontana e urbana e ordinaria nel medio versante».

La situazione è in divenire, consigliamo a chi dovesse prendere un aereo da Catania di armarsi di santa pazienza, perché potrebbero accumularsi ritardi nei voli. Consigliamo comunque di recarsi in aeroporto almeno due ore prima del volo, in modo da poter gestire le eventuali modifiche al viaggio con la dovuta calma.

(credit: Adnkronos, Protezione Civile, INGV, http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it)

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