Fisco, nei primi nove mesi 2013 flette dello 0,3% il gettito fiscale: è la curva di Laffer, bellezza!

Gli effetti della crisi, uniti alla diminuzione dei consumi per eccesso di peso fiscale, producono un risultato contrario a quello perseguito: che scienziati! Dal Bollettino del Dipartimento delle Finanze le imposte dirette si attestano a 158.722 milioni, mentre le indirette a 132.782 milioni. In calo il gettito dell’Iva e dell’Irpef, mentre cresce quello della lotta all’evasione. Entrate dai giochi +0,7%, imposta tabacchi a -5,4%, entrate complessive a 291,5 miliardi di Euro

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Le entrate fiscali dei primi nove mesi del 2013 ammontano a 291.504 milioni di euro, con una diminuzione di 895 milioni di euro, pari a una flessione dello 0,3%. Aumentano le imposte dirette, che si attestano a 158.722 milioni di Euro (+3.192 milioni di euro, pari a +2,1%), mentre calano le imposte indirette, che risultano pari a 132.782 milioni di Euro (-4.087 milioni di Euro pari a -3,0%).

Sono i dati del Bollettino del Dipartimento delle Finanze, dal quale si può desumere che l’aumento delle imposte dirette è teso a compensare la diminuzione di quelle indirette, effetto delle politiche fiscali sbagliate del Governo. In particolare, il gettito Irpef si riduce dello 0,7% (-827 milioni di euro) per effetto dell’andamento negativo dei versamenti in autoliquidazione (-8,5%), delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente del settore privato (-0,7%) e della ritenute sui redditi di lavoro autonomo (-5,7%). Risultano in crescita, invece, le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (+1,8%). Aumenta anche il gettito da Ires, in crescita del 5,0% (+952 milioni di euro).

Tra le altre imposte dirette, si registra un incremento dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale pari a +17,8% (+1.160 milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sui redditi di capitale e sulle plusvalenze (+890 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva sulle riserve matematiche dei rami vita (+843 milioni di euro), anche in questo caso effetto degli ultimi provvedimenti fiscali. Il gettito dell’imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori di bilancio relativi ad attività immateriali è, inoltre, aumentato di 1.915 milioni di Euro rispetto al corrispondente periodo del 2012. Positiva anche la variazione del gettito della cedolare secca sugli affitti (+277 milioni di euro).

Le imposte indirette registrano una diminuzione del 3,0% (-4.087 milioni di euro). In particolare, nei primi nove mesi del 2013 il gettito Iva risulta in diminuzione del 4,7% (-3.697 milioni di euro), andamento che riflette la riduzione del gettito derivante dalla componente relativa agli scambi interni (-1,6%) e del prelievo sulle importazioni (-21,0%) che risentono fortemente dell’andamento del ciclo economico sfavorevole.

Il gettito Iva sugli scambi interni, seppure in flessione dell’1,6% nei primi nove mesi dell’anno, recupera lo 0,4% rispetto al mese di agosto. Nel mese di settembre, infatti, si registrano segnali di miglioramento (+3,0%) che sembrano confermare quanto emerso nei mesi di giugno (+4,5%) e luglio (+1,2%). Tra le altre imposte indirette, è in flessione il gettito dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali (-2,9% pari a -508 milioni di euro) per effetto del calo dei consumi dei carburanti, e quello dell’imposta di consumo sul gas metano (-1,8%, pari a -50 milioni di euro).

In diminuzione le entrate dell’imposta sul consumo dei tabacchi del 5,4% (-450 milioni di euro), come conseguenza del calo dei consumi, determinato dalla diffusione delle sigarette elettroniche, ma anche in parte per l’aumento del commercio illegale di sigarette di contrabbando provenienti dall’estero, soprattutto dall’Asia centrale. Aumentano dello 0,7% le entrate da giochi, un dato che – da solo – meriterebbe un approfondimento nei controlli, soprattutto nel sistema delle slot machine.

Nel periodo gennaio-settembre 2013 le entrate Iva sono risultate pari a 75.079 milioni di Euro con una flessione del 4,7% (-3.697 milioni di Euro).

Nel periodo gennaio-settembre 2013, aumentato il gettito dalla lotta all’evasione. Le entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo ammontano a 5.252 milioni di Euro (+50 milioni di Euro pari a +1,0%).

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Dall’analisi di questi numeri si traggono alcune conclusioni. Il Governo stringe il nodo scorsoio fiscale attorno al collo economico del Paese, ma l’effetto – anche dell’aumento delle imposte dirette – è coerente con quanto descritto dall’economista statunitense Arthur Laffer, il quale ha messo in relazione le aliquote fiscali con il gettito. Mettendo sull’asse delle ascisse il prelievo fiscale e su quello delle ordinate il gettito, Laffer ha dimostrato che la pressione fiscale produce un effetto contrario a quello perseguito (aumento del gettito) se supera un certo livello.

In Italia questo effetto si verifica da diversi anni, in ragione del fatto che i governi succedutisi si sono dimostrati incapaci di tagliare con risolutezza la spesa pubblica improduttiva e i costi della politica, che non sono solo quelli attinenti in via diretta al pagamento delle indennità di carica.

Lo Stato italiano costa troppo, rende poco e finora è sopravvissuto solo per un mix di condizioni storiche (Guerra Fredda e Riunificazione Tedesca), che però sono state considerate eterne da una classe dirigente – politica e non – impreparata nella migliore delle ipotesi.

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