Siria, un colpo di mortaio ha colpito la Nunziatura Apostolica a Damasco. Nessuna vittima

Danni alla facciata, a una parte del tetto e del cornicione del terzo piano, dove vi sono le stanze da letto. Il Nunzio impegnato nella riuscita di una conferenza di pace. La rappresentanza pontificia continuerà a lavorare senza nessuna chiusura o trasferimento. “Le rappresentanze pontificie non chiudono mai” il commento

20131105-siria-zenari-2-660x371

Damasco – Un colpo di mortaio ha colpito questa mattina la Nunziatura Apostolica a Damasco.  Il tiro ha preso di mira il terzo piano dove si trovano la stanza da letto del Nunzio, monsignor Mario Zenari (nella foto AsiaNews), del segretario padre Giorgio e delle suore a servizio della casa.

Padre Giorgio ha spiegato all’agenzia di stampa cattolica AsiaNews che «grazie a Dio nessuna persona è stata colpita». Danni solo a una parte del tetto, al cornicione dell’edificio e a una parte della facciata, dove vi è una veranda.

Monsignor Zenari è uno dei pochi diplomatici a rimanere nella propria sede in questi anni di guerra civile e continua, insieme al Papa, l’indefessa opera di aiuto agli sforzi della comunità internazionale per una conferenza di pace sulla Siria, senza aver per posto mai alcun veto preventivo sui partecipanti.

Il governo siriano e gli oppositori differiscono sulle modalità della conferenza di pace, che dovrebbe tenersi verso la fine di questo mese. I ribelli accettano di parteciparvi solo a condizione che Bashar Assad lasci il potere e hanno minacciato chiunque osi aderirvi in caso diverso. Damasco ha fatto sapere che se rimane questa pre-condizione, non parteciperà a questi colloqui.

Proprio oggi, Lahdar Brahimi, inviato dell’Onu e della Lega araba per preparare la conferenza, ha in programma incontri a Ginevra con rappresentanti statunitensi e russi per redigere un piano organizzativo per la conferenza stessa.

Dalla Nunziatura a Damasco non è arrivato alcuna valutazione sulla provenienza dell’attacco, vista la situazione magmatica sul terreno. L’unico fatto certo è che non vi fossero combattimenti in corso, quindi il colpo di mortaio non è un fatto accidentale, ma costituisce un attacco deliberato alla rappresentanza diplomatica vaticana.

Dopo l’esplosione sono giunti nella sede della rappresentanza vaticana pompieri, squadre di emergenza e forze di polizia. Dalla presidenza siriana è giunta anche una dichiarazione di solidarietà, che significa solo una presa di distanze del regime da questo tipo di episodi bellici contro diplomatici stranieri, ancorché di particolare veste come quelli vaticani.

La Nunziatura Apostolica a Damasco ha reso noto che, malgrado l’attacco, non è previsto alcun ridimensionamento di personale presente, né la chiusura. «Le rappresentanze pontificie – ha spiegato padre Giorgio, segretario di monsignor Zenari – non vengono mai chiuse. Prenderemo soltanto alcune precauzioni».

Credit: AsiaNews