Celebrare il 4 Novembre solo il 10: succede a Butera, una volta sede di principato ora solo di demagogia

Nel piccolo centro del Nisseno, a pochi chilometri da Gela, l’amministrazione comunale “sposta” il 4 novembre al 10, una forma di “dating review”? La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate viene trasformata in Commemorazione dei Caduti in Guerra. Così sembra il 1° Aprile e invece…

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La PAN – Pattuglia Acrobatica Nazionale – dell’Aeronautica Militare traccia
il Tricolore Italiano sull’Altare della Patria, Mausoleo del Milite Ignoto (foto Difesa)

Parliamoci chiaro: che in un paesino dell’entroterra siculo – ma potrebbe essere Ovunque in questa Italia divisa in lungo e in largo, unita solo in certe forme di intollerabile ignoranza – la ricorrenza del 4 Novembre sia celebrata il 10, temiamo che a nessuno freghi la nota beneamata m****** di Laqualunquiana memoria.

20131006-butera-quattro-novembreÈ solo significativo di una certa confusione di valori e di doveri, malgrado noi asseriamo che il 4 Novembre dovrebbe essere trasformato, magari proprio nel senso voluto (forse) dall’amministrazione comunale guidata dal locale sindaco, Luigi Casisi, un PD alla guida di una Lista Civica.

Tuttavia meraviglia come il “Gabinetto del Sindaco” di Butera invii una lettera con oggetto altisonante – “Manifestazione del 4 Novembre” – solo il giorno dopo la supposta ricorrenza (ossia il 5), per invitare a una celebrazione che però, si anticipa sottolineando, verrà celebrata il 10. Siamo a una specie di “Ottava” del 4 Novembre, eseguita in falsetto e derubricata in cerimonia di commemorazione dei Caduti in Guerra, con una definizione che dimentica in un sol colpo l’Unità Nazionale e le Forze Armate, vive, vegete e operanti (e combattenti per la sicurezza del Paese: e non solo del nostro).

Si dà il caso che la celebrazione si limiti alla messa di ordinanza e alla deposizione di una corona di fiori ai piedi del monumento dedicato ai Caduti in Guerra. E l’Unità del Paese? E le riflessioni sulle Forze Armate? E i valori dell’Italia comune? E il sacrificio dei militari per l’Unità d’Italia, dal 17 marzo 1861 a oggi? Sarà materia di confessione, con tutela del relativo segreto?

La decisione della giunta municipale del piccolo centro nisseno, che nel Medioevo ebbe fortuna e rilievo nobiliare, non sorprende, perché fa parte di quel processo non ineluttabile di decadimento dell’amministrazione pubblica italiana. Non è colpa del sindaco Cassisi se a qualcuno della giunta è venuta in mente questa ideona, è colpa dei cittadini locali se sopportano una mistificazione del genere, che scambia lucciole per lanterne e muta le date a piacimento, cambiandone il tema. Sarebbe materia da 1° Aprile, invece è il 2 Novembre della democrazia italiana, soffocata dalla dabbenaggine popolare su cui infierisce la demagogia di certo potere che ignora l’alfa e l’omega della Storia, se non per adeguarla ai propri fini propagandistici.

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Quale soluzione, non solo a Butera (presa – a mo’ di palla al balzo – solo come simbolo del processo)? Cantarle al potere, utilizzando i media e, soprattutto, i social media. Come ha fatto un sacerdote locale, Don Aldo Contrafatto, il “parroco degli artisti” (e anche di una parrocchia) potremmo definirlo, visto il suo parterre di amicizie nel mondo dello spettacolo, che ha risposto all’invito della giunta municipale con un post sulla “pubblica piazza” di Facebook, un messaggio caustico (se lo si capisce): “GRAZIE PER L’INVITO, RISPETTO PER TUTTI I CADUTI, PREFERIREI CELEBRARE IL 4 NOVEMBRE…, PROPRIO IL 4 NOVEMBRE”.

De profundis…

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2 pensieri riguardo “Celebrare il 4 Novembre solo il 10: succede a Butera, una volta sede di principato ora solo di demagogia

  • 06/11/2013 in 22:49:13
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    lungi da me difendere l’attuale giunta comunale di butera, ma solo per onore della verità e cronaca ricordo a tutti che la festività del 4 novembre è stata per diversi anni una festa mobile che cadeva nella prima domenica di novembre. inoltre durante la suddetta festività si commemora il milite ignoto e tutti i caduti durante la prima guerra mondiale ancora senza nome, oltre che la fine della prima guerra mondiale, la giornata delle forze armate e l’unità d’italia

    • 06/11/2013 in 23:11:47
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      Lungi dal volere attaccare nessuno in particolare, sono d’accordo con quello che dici – caro Luigi – ma il problema è un altro: il 4 Novembre è la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Che poi sia stata utilizzata impropriamente “solo” per rendere onore al Milite Ignoto e ai Caduti di tutte le guerre è solo una semplificazione utilizzata da chi tende a piegare la storia alla politica contingente. E comunque, qualsiasi cosa si celebri, lo si faccia in data opportuna, non sei giorni dopo.
      E’ vero che per qualche tempo le festività nazionali hanno subito una “mobilità” di data, ma da anni questo pessimo uso è stato abbandonato.

      Non vorrei che qualcuno pensasse che si utilizzino celebrazioni istituzionali per motivi di partito. Non ho niente a favore, tranne la cortesia personale, né a sfavore del sindaco di Butera, ma questa storia mi pare sintomatica dell’attuale qualità generale della cosiddetta classe dirigente italiana. Dalla periferia al centro.

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