Anatema di Papa Francesco contro la corruzione! La ‘dea tangente’ nel mirino del Pontefice

Bergoglio ha ammonito: ”La dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno”. Preghiamo ”per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco”

Foto da CTV
Foto da CTV

Questa mattina, nella messa mattutina che Jeorge Mario Bergoglio celebra ogni giorno nella Casa di Santa Marta, il Papa ha lanciato un vero e proprio anatema contro la ‘dea tangente’. La corruzione, ha denunciato il Pontefice, «toglie dignità. E questo è un peccato grave». Francesco ha invitato a pregare per i tanti giovani che ricevono il «pane sporco» vale a dire i guadagni frutto di tangente e corruzione. Lo ha fatto ricorrendo alla parabola dell’amministratore disonesto che gli ha consentito di denunciare «lo spirito della mondanità».

Nel corso dell’omelia – secondo il report di Radio Vaticana – il Pontefice ha invitato alla riflessione sulla corruzione. «Quando noi pensiamo ai nostri nemici, davvero pensiamo prima al demonio, perché è proprio quello che ci fa male. L’atmosfera, lo stile di vita piace tanto al demonio e questa mondanità: vivere secondo i “valori” del mondo. E questo amministratore è un esempio di mondanità». «Qualcuno di voi potrà dire – ha notato Bergoglio – ‘Ma, questo uomo ha fatto quello che fanno tutti!‘. Ma tutti, no! Alcuni amministratori, amministratori di aziende, amministratori pubblici; alcuni amministratori del governo… Forse non sono tanti. Ma è un po’ quell’atteggiamento della strada più breve, più comoda per guadagnarsi la vita».

Nella parabola citata, il padrone loda l’amministratore disonesto per la sua furbizia: «Eh sì, questa è una lode alla tangente! E l’abitudine della tangente è un’abitudine mondana e fortemente peccatrice. E’ un’abitudine che non viene da Dio: Dio ci ha comandato di portare il pane a casa col nostro lavoro onesto! E quest’uomo, amministratore, lo portava, ma come?» si è chiesto Bergoglio. «Dava da mangiare ai suoi figli pane sporco! E i suoi figli, forse educati in collegi costosi, forse cresciuti in ambienti colti, avevano ricevuto dal loro papà come pasto sporcizia, perché il loro papà, portando pane sporco a casa, aveva perso la dignità! E questo è un peccato grave!».

Un attacco non alla ricchezza, ma alla ricchezza costruita con la disonesta, con il latrocinio, sfruttando il potere. «Perché si incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga, eh!» ha esclamato Papa Francesco. Il Papa ha messo in guardia dall’abitudine alle tangenti affinché non diventi una dipendenza. Contro la «furbizia mondana» per Papa Francesco c’è un antidoto: la «furbizia cristiana, di fare le cose un po’ svelte … non con lo spirito del mondo».

Francesco ha concluso la propria omelia con una preghiera. «Forse oggi ci farà bene a tutti noi pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono affamati di dignità!» ha detto il Papa, che ha invitato a  «pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto». Infine, Bergoglio ha concluso con una invitato a vivere il mondo con il distacco dalle cose del mondo. «Finirei come quell’altro del Vangelo che aveva tanti granai, tanti silos ripieni e non sapeva che farne: ‘Questa notte dovrai morire’, ha detto il Signore. Questa povera gente che ha perso la dignità nella pratica delle tangenti soltanto porta con sé non il denaro che ha guadagnato, ma la mancanza di dignità! Preghiamo per loro!».

Insomma, una chiamata alle armi della legalità e dell’etica personale, che riverberi tutta la potenza dell’onestà nella gestione della cosa pubblica. E, se vogliamo, anche una chiamata alla responsabilità laica per la classe dirigente – politica e burocratica – perché sia di esempio per la gente, il popolo che soffre delle decisioni di chi guadagna indegnamente un surplus derivante dalla corruzione e con i mezzi della concussione che si fonda sul potere.

Credit: Adnkronos, AsiaNews