Luca Parmitano è tornato a casa. Orgoglio italiano e straordinario esempio di professionalità

Il maggiore dell’Aeronautica Militare è sembrato il più “fresco” dell’equipaggio atterrato alle 2.49 di oggi. Operazione di rientro perfetta. Una curiosità: Vitaly Petrov, il pilota russo di F1, ha partecipato alle operazioni di recupero dell’equipaggio della capsula spaziale, con la mise ufficiale delle Olimpiadi Invernali di Sochi, dove nel 2014 si svolgerà il primo GP di Formula 1

20131111-parmitano-saluta-660x470

L’equipaggio della Soyuz TMA-09M, costituito dal comandante russo Fyodor Yurchikhin, dall’astronauta della NASA Karen Nyberg e dall’astronauta dell’ESA/ASI Luca Parmitano sono rientrati sulla terra oggi, atterrando nella steppa del Kazakistan.

Il loro volo di ritorno si è concluso alle 03.49 ora italiana, di rientro dalla Expedition 37 che era arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale il 29 maggio scorso.

Luca Parmitano e Karen Nuberg, dopo i primi controllo presso il cosmodromo russo di Baikonur, saranno portati in aereo a Houston, in Texas, dove saranno sottoposti ai controlli medici di rito, prima di incontrare la stampa il prossimo 13 novembre, con appuntamento previsto per le 14.30 ora italiana.

Parmitano ha trascorso cinque mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale per la “missione Volare” nell’ambito di un accordo bilaterale tra Agenzia Spaziale Europea/Agenzia Spaziale Italiana e la NASA. Ha diretto più di 30 esperimenti scientifici, effettuato due passeggiate spaziali, svolto compiti operativi e aver effettuato la manutenzione della ISS. Tra gli esperimenti condotti da Parmitano, alcune emulsioni che aiuteranno l’industria per creare alimenti e prodotti farmaceutici con maggiore capacità di mantenimento.

L’astronauta italiano ha utilizzato il forno spaziale dell’ESA per riscaldare metalloi a 1400° Centigradi, nell’ambito di uno studio delle microstrutture in fusione di lega. Questa ricerca può essere effettuata solo in condizioni di microgravità e sta spianando la strada per i metalli speciali, ultra-leggeri e stabili.

Un altro esperimento condotto da Parmitano è stato il prelievo di campioni della propria pelle, per contribuire a sviluppare un modello di studio dei tessuti in ragione dell’età. Luca ha registrato anche il suo sonno, per aiutare a capire come il corpo umano regola il sonno in condizioni particolari come quelle in assenza di gravità.

Questi esperimenti saranno la base per studiare come le persone possono reagire alle condizioni particolari che si incontreranno nell’esplorazione spaziale all’interno del nostro sistema solare. Esperimenti precedenti hanno drasticamente migliorato il processo industriale per la creazione di leghe di titanio complesse, con conseguenze positive sulle economie di scala nella produzione e con benefici sulla velocizzazione dei processi di produzione di materiali di alta qualità.

La missione di Parmitano, pur ricca di avvenimenti, comprendeva anche due passeggiate spaziali per installare particolari esterni e preparare la stazione per un nuovo modulo russo che sarà lanciato il prossimo anno.

La seconda passeggiata spaziale di Parmitano, il 16 luglio scorso, è stata interrotta dopo un malfunzionamento del tuta spaziale causato da una penetrazione di acqua dentro il casco, costringendo l’astronauta italiano e l’astronauta della NASA Chris Cassidy a tornare nella camera di decompressione con celerità. Luca, che è pilota collaudatore dell’Aeronautica Militare Italiana, ha sorpreso tutti per la calma con cui ha gestito l’incidente, nonostante il malfunzionamento delle comunicazioni con il resto dell’equipaggio e praticamente senza essere in grado di vedere dal suo casco.

Questa è stata la prima missione per Luca Parmitano e la prima per i nuovi astronauti dell’ESA dalla classe di formazione del 2009. Il prossimo a volare verso la Stazione Spaziale Internazionale sarà Alexander Gerst, per il quale è già stato fissato il lancio il prossimo 28 Maggio 2014 dal Kazakistan.

Una curiosità. Ad accogliere l’equipaggio della Expedizion 37 proveniente dalla ISS anche Vitaly Petrov, il pilota russo di Formula 1, vestito con l’abbigliamento ufficiale delle Olimpiadi Invernali di Sochi. Nella città sul Mar Nero nel settembre 2014 si svolgerà la prima edizione del Gran Premio di Russia di F1 e Petrov sta cercando di rientrare nella massima formula automobilistica. Evidentemente tra i metodi consigliati c’è anche quello che prevede un servizio agli “eroi” russi dello spazio, come il comandante Fyodor Yurchikhin.

© RIPRODUZIONE RISERVATA