Filippine, Obama muove la Settima Flotta. Portaerei “George Washington” verso Tacloban

Il gruppo navale della portaerei nucleare della Classe Nimitz salpato con un giorno di anticipo da Hong Kong per portare aiuti umanitari alle popolazioni colpite dal tifone Haiyan. Marta Dassù conferma: da Dubai partiranno aiuti italiani, contribuiremo in tutto con un milione di Euro. ONU: servono 224 milioni di Euro in sei mesi

Portaerei nucleare "George Washington" CVN-73 Classe Nimitz, Settima Flotta del Pacifico

Hong Kong, 12 nov. – Il presidente Barack Obama ha deciso di muovere la US Navy nello sforzo internazionale di assistenza alle Filippine, dopo la devastazione causata dal tifone Haiyan. Infatti, la portaerei Usa “George Washington” e il gruppo navale di appoggio sono salpate d’urgenza da Hong Kong, dirette verso le Filippine, per raggiungere nel più breve tempo possibile la zona più colpita dalle forze della natura. Sulle navi ci sono 7.000 marinai e un’ottantina tra aerei ed elicotteri, che faranno la spola per portare alla popolazione aiuti come acqua, cibo e medicinali.

La portaerei “GeorCpt. Tom Disy, US Navyge Washington” (CVN-73) è di stanza a Yokosuka, in Giappone, sede della Settima Flotta del Pacifico. Il gruppo navale era arrivato a Hong Kong la scorsa settimana, per qualche giorno di riposo, fare rifornimenti e avrebbe dovuto riprendere il largo domani, 13 novembre. La tragedia nelle Filippine ha costretto ad anticipare i tempi e i marinai sbarcati a terra sono stati richiamati con 24 ore di anticipo rispetto alla licenza.

L’ordine di partenza immediata è stato dato dal Segretario alla Difesa, Chuck Hagel. Il gruppo navale della “GW” sarà in grado di provvedere all’assistenza umanitaria, con supporto medico di larga scala, oltre che assistenza tecnica-militare per il controllo del territorio, in supporto alle Forze Armate e di polizia filippine, stremate dalle conseguenze dell’ecatombe. Il gruppo dovrebbe arrivare a destinazione in 48/72 ore, mentre il Dipartimento della Difesa statunitense sta già lavorando a stretto contatto con il governo delle Filippine, per delineare le necessità sul territorio e intensificare gli sforzi, se necessario.

«Le nostre simpatie sono tutte con il popolo delle Filippine» ha dichiarato Tom Disy, capitano della USS Antietam, una nave appoggio della portaerei “GW”. Il gruppo navale statunitense ha già una testa di ponte nei 90 Marines già nelle Filippine e che da lunedì sono stati rischierati nella città più devastata dal tifone, Tacloban.

Nelle Filippine stanno per arrivare i primi aiuti italiani: nelle prossime ore da Dubai partirà un volo umanitario con beni di pMarta Dassù, viceministro degli Esteri italianorima necessità, tende, coperte, teli di plastica e medicinali, per un valore di circa 100mila euro. Lo ha confermato Marta Dassù, vice ministro degli Esteri, intervenendo nella trasmissione “Radio Anch’io”. Dassu’ ha ribadito che il valore complessivo dell’impegno italiano per le popolazioni filippine è stimabile in un milione di euro di aiuti. Una parte, circa 300mila euro, sarà erogata al Programma Alimentare Mondiale (Pam), che ha sede a Roma e si occupa di aiuti alimentari d’emergenza. L’Italia darà inoltre un contributo multilaterale, 350mila euro, alla Federazione Internazionale della Croce Rossa che «opera molto bene», ha sottolineato il vice ministro, «in queste situazioni tragiche di emergenza».

Le Nazioni Unite intanto hanno lanciato un appello urgente per le Filippine, chiedendo 301 milioni di dollari (224 milioni di euro) di aiuti nei prossimi sei mesi per assistere le popolazioni colpite dal tifone Haiyan. «Con il governo filippino abbiamo appena messo a punto un piano d’azione focalizzato su cibo, salute, rifugi, rimozione dei detriti e anche protezione dei più vulnerabili e spero ardentemente che i nostri donatori saranno generosi», ha annunciato da Manila Valerie Amos, sottosegretario generale per gli Affari Umanitari dell’Onu, specificando che «il piano è per 301 milioni di dollari». La cifra necessaria era già stata anticipata da Ginevra dal portavoce dell’ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha), Jens Laerke.

Elicottero MH-60 Sea Hawk di stanza sulla portaerei nucleare "George Washington" CVN-73 Classe Nimitz, Settima Flotta del Pacifico

(Credits: Agi, US Navy)