Diabete di tipo II, scoperte cellule “scudo” contro la malattia

A condurre la ricerca un gruppo di studiosi del Policlinico Gemelli di Roma e del Joslin Diabetes Center dell’Università di Harvard (Boston)che hanno individuato, all’interno di porzioni di pancreas asportate chirurgicamente in alcuni pazienti, la presenza di cellule “trasformiste” in grado di creare nuove cellule produttrici di insulina. Un risultato importante, secondo i ricercatori, per riprodurre meccanismi simili e utilizzarli un giorno a scopi terapeutici

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Nuovi passi avanti nella ricerca contro il diabete. Un gruppo di ricercatori del Policlinico Gemelli di Roma e del Joslin Diabetes Center dell’Università di Harvard (Boston) ha infatti scoperto un meccanismo in grado di proteggere persone a rischio dal diabete di tipo 2. Si tratterebbe infatti di cellule che fanno da ‘scudo’ contro l’insorgere della malattia. Pubblicato online sulla rivista scientifica Diabetes, lo studio ha rivelato la presenza di cellule “trasformiste” capaci di creare nuove cellule, all’interno di porzioni di pancreas asportate chirurgicamente in alcuni pazienti, in grado di generare di insulina. La presenza di queste permetterebbe, dunque, il mantenimento di un livello normale di glicemia nelle persone a rischio.

Una malattia che nel nostro Paese colpisce circa il 5 per cento della popolazione e le cui cause sono imputabili a errati stili di vita e ad un’alimentazione scorretta. Il diabete di tipo II è, infatti, la forma più comune della malattia, che si manifesta in genere dopo i 30-40 anni. Se non trattato in modo adeguato, questo rischia di compromettere diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi (retinopatia diabetica), i reni (nefropatia diabetica), il cuore e i vasi sanguigni (malattie cardiovascolari) e i nervi periferici (neuropatia diabetica, con perdita di sensibilità e dolore agli arti).

«L’idea di questo studio – spiega Andrea Giaccari, professore associato di diabetologia del Gemelli, consigliere nazionale della societa’ italiana di diabetologia (Sid) e coordinatore del gruppo di ricerca italiano – nasce da una domanda di Gennaro Clemente, il quale ha avuto modo di osservare che alcuni pazienti escono dalla sala operatoria con il diabete, mentre altri no. Perché?». «In questo modo – continua Giaccari – siamo riusciti a scoprire che alcuni pazienti erano in grado di difendersi dal diabete creando nuove cellule produttrici di insulina, attraverso la ‘trasformazione’, il termine tecnico è ‘trans-differenziazione’, delle cellule del pancreas produttrici di glucagone in cellule che producono insulina. Sono proprio queste cellule ‘trans’ a permettere a queste persone di mantenere la glicemia normale, nonostante la presenza dei fattori di rischio». 

Secondo i ricercatori, riuscire a comprendere i meccanismi che capaci di difendere da questa malattia potrebbe essere un giorno importante per riprodurli e usufruirne a scopi terapeutici.

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