Il Cocer dell’Esercito reagisce alle dichiarazioni della deputata Emanuela Corda (M5S)

L’organismo di rappresentanza dell’EI dichiara il proprio sdegno per le parole della deputata grillina e rabbia per la “strumentalizzazione puntuale della solita politica”

I funerali delle vittime di Nassiriya

Sono passate 36 ore di riflessione dalle dichiarazioni farneticanti della deputata del Movimento 5 Stelle Emanuela Corda, che ieri aveva equiparato il kamikaze autore della strage di Nassiriya con le vittime, salvo poi stamattina fare una mezza marcia indietro. Ore di riflessione per gli organismi di rappresentanza delle Forze Armate.

Deve esserci molPaolo Gerometta, Generale di Divisione, presidente del Cocer Esercitota amarezza nelle donne e negli uomini che le Stellette le portano con onore nei vari teatri di intervento internazionale, perché da pochi minuti il Cocer Esercito, presieduto dal Generale di Divisione Paolo Gerometta (nella foto a sinistra, da Wikipedia), ha diramato una nota stampa inequivocabile.

«Sdegno e indignazione» esprime l’organismo di rappresentanza dell’Esercito «per le dichiarazioni dell’onorevole Emanuela Corda» sull’attacco terroristico avvenuto a Nassiriya, in Iraq, ai danni di una base italiana, a seguito del quale «caddero nell’assolvimento del proprio dovere militari e civili italiani».

«Chi non ha rispetto per coloro che sono morti immolando la propria vita per amore del prossimo – esecra il Cocer – non potrà mai avere rispetto di niente e di nessuno». «Nel rispetto della memoria di chi eseguendo gli ordini impartiti dal Parlamento italiano in attuazione delle risoluzioni dell’organizzazione delle Nazioni Unite (risoluzione Onu numero 1483 del 22/05/2003) chiediamo – si afferma nella vibrante nota, che non esitiamo a definire “di protesta” – ed esigiamo rispetto non solo per chi si è immolato sul campo ma anche per le nostre famiglie alle quali lasciamo in eredità il peso di una scelta di vita».

La vita militare coinvolge non solo chi la sceglie per professione, ma anche le famiglie, in un servizio che è a favore «di tutti gli italiani da 153 anni con fedeltà ed onore». «Oggi, nel leggere il testo delle ‘scuse’ dell’onorevole Corda, allo sdegno e alla indignazione si e’ aggiunta la rabbia» continua il comunicato «perché le abbiamo giudicate strumentali e demagogiche i nostri caduti e le loro famiglie non meritano, nel modo più assoluto, di divenire strumento di scontro ideologico e calcolo politico».

Il tono e le parole della nota diramata dal Cocer sono dure in modo inusuale e segnano evidente ancor di più una frattura tra il comparto sicurezza – difesa e forze di polizia – sempre più oggetto di attacchi immotivati e, soprattutto, infondati, frutto di crassa ignoranza, se non di vero e proprio odio verso le donne e gli uomini in divisa. Militari e poliziotti – latu sensu – pagano ogni giorno un tributo di sacrificio a fronte di una classe politica e dirigente nazionale incapace di risolvere i problemi che attanagliano la comunità nazionale.

Arrivare a mettere sullo stesso piano terroristi e Forze di Assistenza Militare Umanitaria, sotto l’egida delle Nazioni Unite è una bestemmia politica e un’offesa al comune senso di appartenenza all’Italia, all’Europa e alle Organizzazioni Internazionali che beneficiano ogni giorno del contributo di passione, competenza e umanità degli operatori italiani.

Pensiamo che deputata Corda farebbe bene a dimettersi dal seggio alla Camera, perché la sua presenza squalifica ancor di più le Istituzioni e perfino il Movimento 5 Stelle cui appartiene.

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