Cancro, diabete e patologie cardiache, a rischio le persone depresse: la malattia fa invecchiare prima

Secondi i risultati di una ricerca olandese promossa dal team di Josine Verhoeven del VU University Medical Center di Amsterdam, le persone affette da depressione sarebbero più esposte al rischio di incorrere in un invecchiamento biologico rispetto a quelle sane. Tra i principali rischi quello di ammalarsi di cancro, diabete, obesità e patologie cardiologiche

depressione

Depressione e invecchiamento biologico andrebbero di pari passo. Una malattia che secondo i recenti dati diffusi dalla Società italiana di Psicoterapia a Paestum, a fine settembre, sarebbe sempre più diffusa e per la quale in Italia la metà delle persone che ne riferiscono i sintomi non avrebbe mai chiesto e ricevuto cure. Con tutti i danni che ne conseguono, in una vita fatta di sofferenza, insonnia, ansia e persino suicidi. Una patologia che secondo uno studio promosso da Josine Verhoeven del VU University Medical Center di Amsterdam e pubblicato su Molecular Psychiatry, comporterebbe anche una maggiore possibilità di sviluppo di malattie legate ad un’accelerazione dell’invecchiamento fisiologico.

Cancro, diabete, obesità e patologie cardiache sono solo alcune delle possibili conseguenze cui vanno incontro le persone affette da depressione. Una malattia che acquista sempre di più, dunque, i contorni di una disfunzione psicosomatica. Il team landese si sarebbe basato sull’accorciamento progressivo dei telomeri nelle persone depresse, fattore direttamente legato all’invecchiamento. Ad essere posti sotto osservazione 1.095 pazienti con disturbo depressivo maggiore, 802 persone guarite dalla malattia e  510 individui sani. Nelle persone in buono stato di salute si sarebbe verificata una perdita tra le 14 e le 29 di coppie di basi del Dna che ne misurano la lunghezza; nei soggetti depressi, invece, la scomparsa sarebbe arrivata anche a 83- 84. I telomeri, dunque, risulterebbero più corti tra le persone che hanno vissuto l’esperienza delle depressione.

«Questo ampio studio – dichiarano Josine Verhoeven e il suo team di studiosi – fornisce prove convincenti che la depressione è associata a diversi anni di invecchiamento biologico». Ma insieme alle conseguenze, sussistono anche delle alternative per ridurre il processo di invecchiamento cutaneo e biologico. A dare il suo contributo a riguardo è un recente studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, che ha testato gli effetti benefici della luce del Sole sulle persone affette da depressione. Ma non solo. La luce del giorno, infatti, avrebbe proprietà benefiche anche come prevenzione della malattia. Raccomandabile, dunque, lo svolgimento di attività quotidiane all’aperto e una passeggiata di almeno 20-30 minuti al giorno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

20130628-twitter-very-little@Rosalia Bonfardino