Cina, siti web di organi di stampa occidentali censurati per le rivelazioni sulla figlia di Wen Jiabao

Wen Ruchun, sotto lo pseudonimo di “Lily Chang”, avrebbe intascato 1,8 milioni di dollari Usa per alcuni favori alla J.P. Morgan. Bloccati il Wall Street Journal, Reuters, New York Times e i blog che commentano la notizia. Guo Feixiong, arrestato perché chiede la pubblicazione delle ricchezze dei membri del Partito, ha concluso lo sciopero della fame

Wen Jiabao

Pechino – Da questa mattina le pagine in cinese del Wall Street Journal e dell’agenzia Reuters sono oscurate in seguito alla pubblicazione di alcune rivelazioni riguardanti la figlia di Wen Jiabao, la quale avrebbe ricevuto quasi 1,8 milioni di dollari dalla J.P. Morgan in cambio di appoggi sul mercato cinese.

Le rivelazioni sono state anticipate dal New York Times di ieri, che ha diffuso la notizia secondo cui la J.P. Morgan ha pagato 1,8 milioni di dollari alla Fullmark Consulting, una piccola ditta guidata da una certa Lily Chang, che per il NYT sarebbe solo uno pseudonimo dell’unica figlia di Wen Jiabao, Wen Ruchun. Il NYT cita nell’articolo anche una lettera confidenziale in cui la Fullmark rivendica di aver aiutato la J.P. Morgan ad assicurarsi un lavoro con la China Railway Group, di proprietà dello Stato. Una storia cinese, ma che ha il sapore tutto italiano della corruzione partitocratica: in Itala pluralista, in Cina monopoartitica.

Il sito del NYT, in inglese e in cinese, è bloccato in Cina da oltre un anno, ossia da quando ha diffuso notizie e dati sulle ricchezze della famiglia di Wen Jiabao. Dal 13 novembre è oscurato anche un nuovo magazine in cinese del NYT, chiamato “T Magazine“.

La notizia, come preWen Ruchunvedibile, ha fatto il giro dei media internazionali e dei social network, in cui ha totalizzato migliaia di commenti. Soprattutto sui social si è alzata l’attenzione verso le denuncia delle ricchezze e della dilagante corruzione dei leader del Partito e delle loro famiglie. Molti commenti sono stati cancellati o bloccati.

In passato l’ex presidente Hu Jintao (di cui Wen era premier) ha chiesto diverse volte ai membri del Partito di rendere pubbliche le loro ricchezze e proprietà, insieme a quelle dei familiari, ma le sue richieste non hanno mai ottenuto risposta.

Oltre un anno fa, Bloomberg ha pubblicato un’inchiesta sulle ricchezze possedute dal Xi Jinping, l’attuale segretario generale del PCC e presidente cinese, che ha fatto della lotta alla corruzione un suo cavallo di battaglia. Negli ultimi mesi, diversi attivisti hanno chiesto la pubblicazione delle ricchezze delle famiglie del Partito, ma sono stati arrestati.

Uno dei gruppi più battaglieri su questo fronte è quello dei New Citizen. Almeno 18 suoi membri sono stati arrestati, fra i quali anche il dissidente Guo Feixiong, 47 anni, arrestato tre mesi fa e tenuto in isolamento fino a ieri, quando ha potuto vedere il suo avvocato. Guo ha rivelato che dal giorno in cui è stato fermato ha intrapreso uno sciopero della fame, proseguito per 25 giorni. In passato, il dissidente era già stato arrestato altre volte e sottoposto anche a torture.

Oltre alla campagna per rivelare le ricchezze dei capi, Guo Feixiong è accusato per aver promosso una campagna a favore della ratifica della Convenzione Onu sui diritti civili e politici, firmata dalla Cina nel 1998, ma mai tradotta in leggi.

Credit: AsiaNews