Coldiretti: il 42% degli italiani ha tagliato l’acquisto di pane. Dati al minimo storico

La Coldiretti lancia l’allarme consumo di pane, con acquisti al minimo storico dall’Unità d’Italia. A pesare, non solo il cambiamento degli stili alimentari, ma la pressione della crisi. Eppure, ancora il 2 per cento degli italiani butta il pane non consumato durante il giorno. Nuovo presidente della Coldiretti: Roberto Moncalvo eletto dall’Assemblea generale dell’associazione che riunisce i coltivatori diretti

Il consumo di pane italiano è crollato

Roma – Allarme dalla Coldiretti per la sopravvivenza della filiera del pane. Secondo un’analisi condotta dalla confederazione dei coltivatori diretti, la crisi ha prodotto un cambiamento nelle abitudini di acquisto di pane, alimento alla base della dieta italiana, le cui vendite sono scese al minimo storico, con il 42 per cento degli italiani ad aver ridotto le quantità comprate.

Lo studio Coldiretti/Ixe’ evidenzia che a cambiare non sono solo le quantità acquistate, ma anche la frequenza degli acquisti, in media di 4,6 volte alla settimana: solo il 37 per cento degli italiani si reca tutti i giorni dal fornaio, per assicurarsi il pane artigianale, mentre il 16 per cento vi si reca una volta ogni due giorni, il 22 per cento due volte alla settimana e l’11 per cento appena una volta alla settimana.

Il risultato è che per la prima volta nella storia degli italiani – sottolinea la Coldiretti – sono stati serviti a tavola nel 2013 circa a 98 grammi per persona al giorno, con il consumo del bene alimentare più prezioso sceso a circa una fettina a testa a pranzo e una a cena (due fette all’incirca equivalgono a 100 grammi), un dato che costituisce il minimo storico dall’Unità d’Italia (ossia da quando certe rilevazioni sono effettuate).

A pesare sul calo degli acquisti non è solo il cambiamento degli stili alimentari in Italia, perché la flessione dei consumi è stata sensibile negli ultimi anni di crisi economica, con un crollo dai 145 grammi a persona del 2007. L’andamento discendente – chiarisce l’associazione dei coltivatori diretti – ha una radice lontana: nel 1980 il consumo giornaliero medio si attestava intorno agli 230 grammi pro capite, ma il dato scendeva già a 197 grammi nel 1990, che diventano 180 grammi nel 2000, per attestarsi a 120 grammi nel 2010. Nel 2012 scende fino ai 106 grammi giornalieri pro capite.

Nel complesso, la spesa familiare per pane, grissini e cracker in Italia ammonta a quasi 8 miliardi di Euro all’anno. Le famiglie italiane hanno speso in media 30,15 euro al mese per acquistare prodotti da forno, il 6,4 per cento della spesa alimentare familiare, che risulta di circa 468 Euro al mese. Negli anni della crisi il contenimento delle quantità acquistate dalle famiglie ha avuto riflessi sulla spesa, che nel 2007 era pari a 31,72 euro a famiglia al mese. Secondo l’indagine Coldiretti/IXE’, più di quattro italiani su dieci (42 per cento) nel 2013 hanno mangiaRoberto Moncalvo, ingegnere di 33 anni, è il nuovo presidente della Coldirettito il pane avanzato dal giorno prima, mentre una minoranza del 2 per cento butta il pane superfluo.

Diverse sono le tecniche utilizzate per evitare quello che una volta veniva considerato un vero sacrilegio: il 44 per cento degli italiani lo surgela; il 43 per cento lo grattugia, per usarlo in cucina in un’altra occasione; il 22 per cento lo usa per dare da mangiare agli animali; mentre nel 5 per cento delle famiglie il pane non avanza mai. Ben il 24 per cento degli italiani – conclude la Coldiretti – utilizza il pane raffermo per la preparazione di particolari ricette, che vengono spesso dalla tradizione contadina.

La Coldiretti proprio ieri ha rinnovato i propri vertici nazionali. L’Assemblea generale dell’associazione ha eletto presidente Roberto Moncalvo (nella foto in alto), ingegnere piemontese di 33 anni, laureato al Politecnico di Torino e titolare insieme alla sorella di un’azienda agricola a Settimo Torinese.

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