Coldiretti, con Cleopatra i danni all’agricoltura superano il miliardo nel 2013

Allarme dell’associazione degli agricoltori diretti per le conseguenze dell’ondata di maltempo che rischia di dare un colpo mortale all’agricoltura italiana. Mobilitazione di uomini e mezzi per ridurre i danni, soprattutto negli allevamenti

20131119-coldiretti-allarme-660x385

Gli effetti causati dal ciclone “Cleopatra” in Sardegna fanno salire a oltre un miliardo il bilancio dei danni e delle perdite dell’agricoltura italiana nel corso del 2013. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sulle conseguenze dell’ultimo evento estremo che ha provocato allagamenti nei campi, distruzione degli ovili, scomparsa delle strade rurali con conseguente isolamento delle aziende e la morte di molti animali portati via dai torrenti in piena.

«La situazione – sottolinea la Coldiretti in una nota – è drammatica nelle campagne con mucche e pecore disperse, coltivazioni distrutte, strade e ponti danneggiati che impediscono di raggiungere tutte le aziende agricole“. La Coldiretti ha messo a disposizione dei trattori per aiutare sia la popolazione sia le imprese agricole in difficoltò. «Siamo di fronte – aggiunge la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire».

Secondo la Coldiretti, sono necessarie opere infrastrutturali per la raccolta e la regimazione delle acque per ridurre il rischio idrogeologico, per frane e alluvioni, presente nell’82% dei comuni italiani. «La dimensione del rischio – si spiega – è ovunque preoccupante, con una superficie delle aree ad alta criticità geologica che si estende per 29.517 chilometri quadrati pari al 9,8% del territorio nazionale. Significa che in Italia oltre 5 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni. A questa situazione – denuncia Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata».

«Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento»

Credit: AGI